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mercoledì 25 giugno 2008

Gaypride e polemiche. Una guerra tra "aquile", mandiamoli a casa.

Mancuso risponde con una nota dura a GayLib.
Chi ci segue sa che con GayLib non siamo particolarmente teneri ma crediamo che, anche se da parte loro sono state illustrate in modo confuso, abbiano delle ragioni.
Comunque a tutti gli effetti è una "guerra in Famiglia" ed il fratello più prepotente zittisce il più debole
Intanto per correttezza e buona educazione si fanno nomi e cognomi e non "(...) uno di questi gay (...)" è il minimo da parte di un personaggio pubblico qual'è il Presidente dell'Arcigay. Poi ci spiegano dall'Arcigay come mai la proposta della "Lectura dantis" avanzata da GayLib da loro rifiutata ce la ritroviamo in programma a Bologna fatta dal cattolico poeta Rondoni?

Per il resto sono tutte parole al vento, inutili prese di posizione che non giova alla causa gay. Sorprende comunque il fatto che GayLib non prenda le difese da chi, omosessuale, si sente discriminato dal fatto che l'unica (ripeto, l'unica) iniziativa omosessuale sia una parata in costume.

Ci vuole aria nuova basta con slogan e manifestazioni ammuffite e maldestre iniziative episodiche gestite come pensate, in modo amatoriale, incompetente e dilettantesco, degno più di una filodrammatica che di organizzazioni sociali. Quando leggeremo delle dimissioni di qualcuno? Quando leggeremo nomi nuovi? E da parte di GayLib ad esempio sarebbe anche ora.

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