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venerdì 14 marzo 2008

Sesso anale tra coniugi? Non è violenza se il marito lo esige dalla moglie.

Uomo assolto dal tribunale di Agrigento. E la donna torna a essere oggetto?
(Libero) Tra moglie e marito non metter dito, ricorda un proverbio. Gli fa eco un altro detto: a letto tutto è lecito, purché entambi i partner siano d'accordo. Ecco, questo è il punto. Che cosa succede se uno dei due chiede prestazioni che l'altro non vorrebbe dare? Una coppia per questioni di questo tipo è finita in tribunale. Vediamo i fatti, più nel dettaglio.

Era finito sotto processo perché la moglie lo aveva accusato di violenza sessuale in quanto avrebbe preteso, ottenendoli con la forza, rapporti "contro natura". Ma il Tribunale di Agrigento ha assolto M.M., 38 anni, impiegato in un ufficio pubblico agrigentino, perché il fatto non sussiste. Era stata la moglie a denunciarlo dopo un violento litigio avvenuto in un albergo di Milano, dove la donna risiedeva per motivi di lavoro, accusando l'uomo di averla costretta a subire da oltre un anno rapporti anali contro la sua volontà. Abusi che secondo quanto la donna, G.N., 32 anni, ha raccontato ai magistrati sarebbero cominciati la sera stessa del matrimonio e che si sarebbero protratti per almeno 14 mesi.

Poi il litigio di Milano e la separazione. Il pubblico ministero Laura Cameli del Tribunale di Agrigento, davanti il quale si è svolto il processo, aveva chiesto la condanna dell'uomo a quattro anni di reclusione. I giudici hanno invece prosciolto l'impiegato perché hanno ritenuto che le accuse della donna fossero da attribuire a un difficile rapporto di coppia piuttosto che a veri e propri abusi sessuali.

E voi cosa ne pensate?Si è trattato di violenza? E fino a che punto, in virtù del matrimonio, un uomo può aspettarsi tutto dalla moglie, anche contro la sua volontà? La figura femminile non torna così a essere donna-oggetto? Di la tua.

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