“Una volta raccolti, li venderemo a una ditta austriaca, la non-profit ARGE Reparatur und Servicezentrum, che impiega prevalentemente personale socialmente svantaggiato; - spiega Mattias Spögler, responsabile del progetto - saranno fatti test sui telefonini: tutti quelli non riparabili saranno riciclati ecologicamente togliendo la batteria e recuperando i metalli pregiati, gli altri saranno rivenduti in negozi dell’usato, in altre strutture che operano nel sociale oppure in paesi del Sud del mondo come Africa, Asia o America Latina”. In questi continenti, infatti, la rete di telefonia mobile sostituisce spesso quella fissa, che manca a causa del carente investimento in infrastrutture.
Per ogni cellulare reso la Caritas riceverà 3 euro, e il totale sarà impiegato a favore di persone in stato di bisogno in Alto Adige. “Stimiamo che siano 30-40 mila i cellulari inutilizzati nelle case altoatesine. Noi ci proponiamo di raccoglierne almeno settemila” dice Spögler.
Ma il progetto altoatesino, che ha il pregio di coinvolgere capillarmente la regione, non è il primo in Italia a proporre il riciclo del cellulare. Pioniere è stato “Donaphone, il telefonino solidale“, promosso dalla Caritas ambrosiana, che nel giugno scorso ha interessato gli ipermercati Coop e le parrocchie della diocesi di Milano. Dando il la a una serie di iniziative in tutta Italia, come quella veneta “Telefono Casa“.
Ricco il bottino ottenuto da Donaphone: nell’arco di un mese sono stati messi insieme diecimila apparecchi usati. Raccolti dal personale della cooperativa sociale “Vesti Solidale“, sono stati testati, riparati e ricomercializzati dall’azienda italiana Primatech. E proprio in virtù di questo buon risultato ora la Caritas ambrosiana rilancia e passa alla fase due, presentata a fine 2007: coinvolgere l’intera Lombardia, avvalendosi anche del partneriato con il Comune di Milano. Tutti gli enti locali lombardi sono quindi contattati tramite posta, con informazioni su come aderire alla campagna.
“Nostro obiettivo è raccogliere centomila cellulari usati entro la fine del 2008″ ha dichiarato Carmine Guanci della Vesti Solidale. Il ricavato sarà utilizzato per finanziare una casa di accoglienza per madri in difficoltà.
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