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martedì 8 gennaio 2008

Spagna e diritti omosessuali. El Pais: "Istituzione matrimonio gay avrebbe originato reazioni omofobe.".

(Apcom) - Non basta una legge a rendere un paese moderno: la normativa che ha permesso la celebrazione in Spagna del matrimonio omosessuale, equiparandolo in tutti gli aspetti giuridici a quello eterosessuale, e' stata 'appoggiata', secondo un'inchiesta del Cis (Centro di Indagini Sociologiche) dal 70% degli spagnoli, ma all'interno della societa' iberica, scrive oggi El Pais (quotidiano progressista, vicino ai socialisti) sopravvivono forti contraddizioni e numerose resistenze al riconoscimento della trasformazione della famiglia tradizionale. E, secondo le associazioni per i diritti di gay, lesbiche e transessuali, le leggi progressiste del governo Zapatero avrebbero, come controindicazione, alimentato una reazione omofoba in seno alla societa' spagnola.

Pedro Zerolo, politico socialista madrileno e paladino storico dei diritti degli omosessuali, sottolinea che nel 40% degli 8000 matrimoni omosessuali celebrati sino ad oggi spicca l'assenza della famiglia degli sposi. E ricorda che a volte la lotta per la fine delle discriminazioni contro gli omosessuali e' legata ad altre battaglie ancora in corso, come quella per la parita' dei diritti di genere.

Il giornale iberico ricorda come nell'ambiente ecclesiastico si renda spesso evidente la persistenza di atteggiamenti omofobi, ma evidenzia come le discriminazioni non siano limitate solo ai settori oltranzisti. Al contrario, tra i giovani sarebbe particolarmente diffuso il rifiuto delle diversita' di orientamento sessuale che non rendera' la 'vita facile' nemmeno agli omosessuali del futuro.

In questo senso El Pais cita uno studio realizzato nelle Isole Canarie e a Madrid e che ha coinvolto 4636 ragazzi dagli 11 ai 19 anni: la maggioranza avrebbe dimostrato di non accettare l'omosessualita'. Tra le altre cose, il 64% degli intervistati non crede opportuno un bacio in pubblico didue persone dello stesso sesso e un 16,3% cambierebbe il proprio posto se sapesse che chi gli siede a fianco e' un gay, il 12% se e' bisessuale, un 8,3% se e' lesbica e un 18,7% se transessuale.

Jesus Generelo, responsabile dell'area Educazione della Cogam (il Collettivo di Gays, Lesbiche, Transessuali e Bisessuali di Madrid), crede che "l'educazione sarebbe la soluzione, ma tardera' nel dare frutti". Anche se il governo spagnolo ha gia' iniziato la 'battaglia culturale' con l'introduzione di una nuova disciplina, Educazione alla Cittadinanza, una materia in cui, tra le altre cose, verranno impartite lezioni sui modelli di famiglia esistenti riconosciuti dalla legge, includendo le famiglie omosessuali recentemente riconosciute dal diritto pubblico spagnolo.

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