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domenica 30 dicembre 2007

Vaticano: perché c'è ruggine tra mons. Joseph Clemens e mons. Georg Gänswein.

(Agenzia Radicale) E' uno degli argomenti che i corrispondenti di lingua tedesca da Roma e dal Vaticano amano non trattare: la ruggine che divide mons. Joseph Clemens e Mons. Georg Gänswein. I due ecclesiastici hanno diversi tratti in comune: sono entrambi tedeschi, hanno frequentato il cardinale Joseph Ratzinger. Il primo, mons. Clemens, per dodici anni come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il secondo è stato al fianco di Joseph Ratzinger molto meno e lo ha visto eletto dall'aprile 2005 al ruolo ben più impegnativo di pontefice.
Certamente mons. Clemens è un vescovo, titolo non concesso a mons. Georg Gänswein (papa Wojtyla ha nominato vescovo il suo segretario mons. Stanislaw Dziwiz, ma nella fase finale del suo lungo pontificato). Mons. Clemens attualmente è segretario del Pontificio Consilum pro Laicis.
Alla sua ordinazione episcopale, sotto papa Wojtyla e impartitagli dallo stesso Ratzinger, era presente tra gli altri Raffaele Vignali, il presidente del network di piccole e medie imprese, diffuso anche all'estero, Compagnia delle Opere, nato da una costola in origine collocata dentro l'alveo di Comunione e Liberazione, il movimento facente capo a mons. Luigi Giussani, scomparso nel 2005 e sempre seguito con attenzione dal cardinale Ratzinger.
Mons. Clemens, assicurano i beni informati, anche dopo l'elezione a papa del suo ex superiore ha raccontato che ''mai '' lui aveva immaginato che potesse uscire dal Conclave del dopo Wojtyla vestito di bianco, come, nella realtà, è accaduto.
La bizzaria imprevedibile della storia, anche se letta in una chiave di fede cristiana, unita a una certa comprensibile invidia di mons. Clemens nei confronti del più giovane e più fortunato mons. Gänswein, aiutano a capire perché molti dei ''boatos'' che periodicamente puntano a mettere in difficoltà il segretario personale di Benedetto XVI, trovano la loro radici in circoli vicini a mons. Clemens o a funzionari della Curia Romana che si presentano in giro come suoi ''amici''.
Quel che c'è da sperare è che col 2008 queste interessati api impollinatrici trovino più difficoltà a essere credute all'ombra delle Mura Vaticane.

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