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venerdì 22 agosto 2008

Tentato stupro a Milano: italiano scappa, ragazza salvata da un romeno, I militari dov'erano.

locale

(Panorama) La serata di Annalisa (il nome è di fantasia) poteva finire nel peggiore dei modi. La sua brutta avventura, cominciata dopo il giro dei locali di corso Como, sarebbe diventata tragedia se non fosse stato per l’intervento di Adrian, un ragazzo romeno di 18 anni che l’ha salvata dall’aggressione di un marocchino 37enne. Forse lei contava sull’aiuto del ragazzo biondo, un italiano, con cui stava passeggiando in via Viganò, poco lontano. Ma l’accompagnatore di Annalisa è scappato appena il marocchino le ha messo le mani addosso.

Sono le 3 della scorsa notte. Annalisa, ragazza italiana di 30 anni che vive nell’hinterland, conosce in un locale un giovane italiano e accetta di andare con lui a fare una passeggiata. I due si allontanano di pochi metri dalla zona dei pub e delle discoteche, ma subito si avvicina uno scooter con abordo due uomini. Uno scende e strappa la borsetta della donna, passandola al complice che fugge. Lo scippatore rimane e aggredisce Annalisa, palpandola ovunque. È in questo momento che l’accompagnatore della ragazza si dilegua.

La 30enne è nelle mani del suo aggressore. Viene trascinata in un giardinetto, buttata a terra. Urla e cerca di divincolarsi, ma non riesce ad avere la meglio sul marocchino che le sta sopra, le alza la gonna e cerca di stuprarla. Adrian, che è senza fissa dimora e ha precedenti per droga e lesioni, si accorge della colluttazione. Affronta il marocchino e gli grida di lasciar andare la ragazza. L’aggressore, completamente ubriaco, la solleva da terra cercando di trascinarla via. Il giovane romeno non ha il cellulare e chiede di chiamare la polizia a un italiano che nel frattempo si è affacciato alla finestra.

Adrian tiene d’occhio il marocchino e Annalisa fino all’arrivo della volante Garbibaldi-Venezia. Gli agenti del turno di notte ammanettano Rachid C., clandestino con precedenti per furto e già colpito in passato da un decreto di espulsione, e lo portano in questura mentre lui urla che non ha fatto nulla e prende a pugni l’auto della polizia. Annalisa viene accompagnata alla clinica Mangiagalli, dove i medici le curano le ferite alla schiena e a un ginocchio e la assitono per il forte choc. Per un po’ dovrà fare i conti col ricordo di una notte terribile. E con la certezza di aver scampato il peggio.

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