Oggi i funerali. Di recente le vacanze di Benedetto XVI.
(Apcom) La morte improvvisa del vescovo di Bolzano e Bressanone è stata "una perdita dolorosa" per il Papa, che ha incontrato mons. Wilhelm Egger durante le recenti vacanze trascorse proprio a Bressanone.
"Non solo la Diocesi di Bolzano-Bressanone, ma anche l'intera Chiesa ha perso con il Vescovo Wilhelm Egger un Pastore tanto erudito quanto amabile e pio, che instancabilmente ha portato alla gente la Buona Novella di Cristo, a lui affidata in modo particolare nell'Ordinazione sacerdotale ed episcopale", scrive Benedetto XVI in un messaggio inviato in occasione dei funerali del presule, che si sono svolti oggi nel duomo brissinese.
"Anche per me personalmente la morte di Mons. Wilhelm Egger, che mi è stato caro amico e che ancora una settimana fa in occasione del mio congedo da Bressanone ho potuto salutare, significa una perdita dolorosa", ha aggiunto il Papa. Mons. Egger, che era anche segretario speciale del Sinodo che si svolgerà ad ottobre in Vaticano aveva, per il Papa, "un rapporto profondo con la Sacra Scrittura, che ha totalmente pervaso e plasmato la sua vita".
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Il vescovo Egger e i processi per pedofilia contro due preti della sua diocesi.
Il vescovo Egger passerà alla storia anche per aver violentamente attaccato la magistratura in occasione dei processi che hanno visto la condanna di due preti in processi per pedofilia.
Nel procedimento contro don Giorgio Carli (foto a fianco), prete di Bolzano condannato dalla Corte di appello di Trento a 7 anni e 6 mesi per violenze su una bambina dai 9 anni ai 15 anni, il vescovo Egger, durante le indagini si avvalse della facoltà di non rispondere (segreto professionale):
Nel corso del processo aveva testimoniato sulla buona reputazione di don Carli (come se il suo giudizio sulla sua reputazione nel clero lo scagionasse dalle accuse).
Dopo la sentenza il vescovo ha attaccato la magistratura, rea di aver condannato il prete. Un giudizio ribadito lo scorso 30 luglio "Ho detto al papa che don Carli è innocente".
Nel caso di mons Hansjoerg Rigger, decano dei teologi e docente del seminario di Bressanone, condannato a 1 anno e 6 mesi per possesso di materiale pedopornografico, il vescovo ha attaccato la magistratura per non essere stato avvisato delle indagini e perché, secondo il vescovo, il teologo era in buona fede nel detenere immagini pedopornografiche.
Don Rigger (foto a fianco), tra l'altro, non si è mai difeso dalle accuse, essendosi fatto difendere dall'avvocato di ufficio nel processo al Tribunale di Siracusa in cui è stato condannato.
In tutto ciò nemmeno una parola di pietà per le vittime.
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