(Alessandro Bertirotti - L'Opinione) Il nuovo millennio ha aperto le porte ad una parte della società rimasta fino a qualche anno fa ghettizzata e biasimata: il mondo gay. Poche attenzioni reali, pochi riconoscimenti intellettivi (se non artistici…) e protagonista di crociate spesso esagerate. Abbiamo intervistato ragazzi e ragazze tra i 24 e i 37 anni rivolgendo loro le seguenti domande:
Cosa pensi dell’omosessualità?
Ti dà fastidio l’omosessualità?
Pensa lui
Il maschio, per quanto riguarda le aperture mentali, ha fatto e continua a fare un percorso molto accidentato rispetto alle femmine della stessa specie, tanto da indurre molti studiosi a ritenerlo una deviazione evolutiva di genere. Se su certi argomenti sembra essere dalla mente relativamente aperta, su altri si dimostra recintato e barricato dietro una sua presunta quanto invisibile potenza virile. Alla domanda: “Cosa pensi dell’omosessualità”?, il 68% degli intervistati risponde: “Io… l’omosessualità non la capisco, la accetto… ma non la capisco. Capisco di più quella femminile che quella maschile. Però non giudico in base a questo”. Tipico discorso inutile e cognitivamente strampalato: accettare e non capire. Come per le liste bloccate: si fa, ma non si capisce perché. Che anche le liste siano gay?
La restante percentuale, i più giovani intervistati, risponde: “Non ho nessun tipo di problema. Non mi interessa e anzi mi ci trovo molto bene con il mondo omosessuale perché molte volte è privo di pregiudizi”. Alla domanda: “Ti dà fastidio l’omosessualità”?, il 73% dei maschi biologici – cosa diversa da quelli rari di tipo culturale – risponde: “Un po’ di fastidio sì, ma solo la parte maschile. Le femmine omosessuali invece quasi mi piacciono”. Ovvio: il sogno erotico di tre quarti della popolazione maschile è fare l’amore con due femmine, meglio se lesbiche, perché più eccitante l’italica performance sessuale. Rimane la restante percentuale (32%, alta comunque) di maschi che non si fanno problemi e che sono forse la speranza. La speranza? Speriamo…
Pensa lei
La femmina del nuovo millennio ha sicuramente gli orizzonti più aperti di una volta, anche grazie all’utilizzo delle lenti a contatto. Il nome del femminismo che fu ed a causa della crisi del maschio contemporaneo, la femmina sapiens sapiens ha conosciuto la virtù dell’accoglienza piuttosto che la (triste) virtù presuntuosa della tolleranza. Alla domanda: “Cosa pensi dell’omosessualità”?, il 75% delle intervistate risponde: “Non penso nulla in particolare, ognuno è libero di amare chi crede. Non giudico le persone in base alle loro inclinazioni sessuali ma in base alle doti umane”. Sante parole ma non sante azioni. Per la femmina umana italiana, i gay maschi sono competitors agguerriti, e la fortuna che i transessuali hanno presso i “maschioni italiani stradali” lo dimostra. Vi è una piccola percentuale (25%) che è rimasta ancorata al modello “i panni sporchi laviamoli in casa ma fuori tutti radical schic comunisti per finta”.
Alla domanda: “Ti dà fastidio l’omosessualità”?, l’83% delle intervistate risponde: “No, anzi mi trovo benissimo, perché gli omosessuali sono dotati di una sensibilità e apertura mentale che normalmente il maschio etero, rudimentale e rozzo com’è, non possiede”. Il migliore amico di questo tipo di femmina umana è infatti il gay maschio. Egli è sempre più curato, dotato di attenzioni verso l’amica, sempre raffinato, di acume intellettivo pronto e fervido. Però, dulcis in fundo, l’esclamazione più quotata della parte femminile di fronte all’amico gay è sempre: “Tutta roba sprecata, sempre i migliori sono dall’altra sponda”! Già. La questione del pane, dei denti e della loro relazione. Peccato davvero: alle femmine etero restano gli uomini etero. Così è la vita e… per molti!
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