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lunedì 4 agosto 2008

Il Presidente Fini riceverà gli omosessuali "Olimpici" dei gay games di Barcellona.

Domani l'incontro voluto dalla pd Paola Concia, oro nel tennis ai gay games di Barcellona.
(Il Corriere della Sera) Domani il presidente della Camera incontrerà una delegazione di sportivi italiani che hanno partecipato agli Eurogames 2008 a Barcellona. Scritta così non è una notizia. E' uno dei tanti appuntamenti di routine di chi guida Montecitorio.

Ma se colui che siede su quella poltrona si chiama Gianfranco Fini la cosa cambia, visto che gli Eurogames sono le Olimpiadi dei gay e che il presidente della Camera era il leader di un partito che spesso e volentieri si è lasciato andare ad atteggiamenti omofobi. Basti pensare che una decina di anni fa Fini, allora numero uno di Alleanza nazionale, disse pubblicamente: «Lo so, ora l'intellighenzia mi farà a fettine, ma io la penso così: un maestro elementare dichiaratamente omosessuale non può fare il maestro».

Gli anni sono passati e nel frattempo, a quanto pare, il presidente della Camera ha fatto la sua piccola «svolta», anche in questo campo. Prima, con la dichiarazione del 2006, in cui affermava che i diritti per le unioni di fatto dovevano valere per tutti, ossia anche per gli omosessuali (benché con qualche timidezza Fini non pronunciò quella parola). Ora un nuovo passo avanti. Dovuto alla deputata del Pd Paola Concia, gay dichiarata, nonché vincitrice di una medaglia d'oro nel tennis agli Eurogames 2008, che si sono tenuti a fine luglio a Barcellona.

La parlamentare del Partito democratico, che era capo della delegazione di trecento sportivi che hanno partecipato ai giochi, l'altro ieri ha telefonato a Fini per proporgli un incontro. Per la verità era convinta di ricevere un bel «no» da parte del presidente della Camera. Così però non è stato. Anzi: «Certo che voglio incontrarvi, anche perché mi convince questo modo di combattere per i diritti dei gay, mi sembra la maniera giusta per affrontare le cose e fare la vostra battaglia».

Nessun problema, allora, a ricevere nel suo studio a Montecitorio i cinquanta gay italiani che hanno vinto una medaglia agli Eurogames.

Nessun timore di critiche e rilievi: «E' vero, potrebbe esserci anche chi fa polemica rispetto a questo mio gesto, chi si scandalizza, ma a me non importa proprio nulla. Al contrario penso che questo incontro sia utile e perciò lo voglio fare senza che nessuno mi possa condizionare ». Magari qualcuno dentro Alleanza nazionale storcerà il naso, e qualche altro si esibirà in battute di dubbio gusto, ma Fini non sembra crearsi dei problemi al riguardo. Con grande stupore di Paola Concia. Alla deputata del Pd, abituata ai frizzi anche dei colleghi di casa sua, non è parso vero che l'ex leader di Alleanza nazionale accettasse subito la sua proposta.

Gianfranco e i gay
Nel 1998
Dieci anni fa Gianfranco Fini, all'epoca presidente di An, durante la registrazione di una puntata del Maurizio Costanzo Show dichiara: «Se lei mi chiede "Un maestro dichiaratamente omosessuale può fare il maestro?", la mia risposta è no»

Nel 2005
Alla festa di Azione giovani, chiedono a Fini se abbia cambiato idea a proposito dei maestri gay. Il presidente di An risponde: «Non ho cambiato idea. Allora ho detto che ostentare comportamenti gay, diversi può determinare fastidio»

Nel 2007
Fini nel maggio 2007 afferma: «Proprio perché rispetto la persona umana e le scelte che liberamente l'individuo fa, non mi permetterei mai di dire che l'omosessuale è un diverso.
È evidente, però, che di questa scelta non possono fare un modello»

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