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lunedì 4 agosto 2008

Trasgressioni. Quegli scambisti dell'ora di pranzo.

Viaggio nella nuova trasgressione degli italiani: tradimenti incrociati, anche nella pausa pranzo.
(Pierangelo Sapegno - La Stampa) C’è qualcosa che non torna, ma se siete in otto a tavola, metà uomini e metà donne, pensateci sopra. In Italia, una coppia su quattro pratica lo scambio. Ora, siccome voi siete di sicuro innocenti, provate a guardarvi intorno e a far qualche domanda. Il fatto è che in base ai dati della Federsex, l’associazione che riunisce 200 club privé italiani, «sono 500 mila le coppie che frequentano i nostri locali e praticano lo scambio». Secondo l’Istat, le coppie in Italia sono circa 14 milioni: escludendo quelle dei più anziani, non ne restano che otto milioni. Considerando poi che negli ultimi tempi questa pratica (o passione? hobby? come dobbiamo chiamarla?) è passata attraverso una vera e propria rivoluzione, dal mare di internet alle strade delle città, e che sono aumentati soprattutto gli scambisti che lo fanno fuori dai locali, «la stima sale molto presumibilmente a due milioni di coppie». Una su quattro, appunto.

Adesso che il delitto di Mantova, con il povero Dean Diljievic appeso al cancello con un guinzaglio, ha portato gli scambisti in prima pagina, restiamo un po’ così, e ce ne facciamo un’idea di cronaca nera. Eppure la verità è un’altra. Come spiegano sempre alla Federsex, «il profilo tipo dei nostri iscritti è rappresentato da un individuo colto e benestante, con età media di trentacinque anni per lei e quarantatré anni per lui».

Come confermano al Club Malizia di via Melzo, zona Stazione Centrale, Milano: «Gente di tutti i tipi, persone di mezza età, ma anche ragazzi giovani sotto la trentina. L’unica cosa che li accomuna è che nessuno ha problemi di soldi. Tanti liberi professionisti. Notai, dentisti, medici, commercianti. Anche calciatori e politici». E donne insospettabili, come Lara, di Catania, una sorella e quattro fratelli, «e genitori molto tradizionali, soprattutto mio padre. La sera, se ottenevo il permesso di uscire dovevo tornare alle 9 e mezzo a casa. Appena ho potuto, ho scelto di andare via e sono venuta a studiare a Roma. A ventuno anni mi sono iscritta alla facoltà di sociologia alla Sapienza e all’università ho conosciuto Luca, che di anni ne aveva ventisette. Ci siamo subito innamorati. Lui ha cominciato a raccontarmi certe sue esperienze di gruppo avute assieme a una sua ex. Mi sembravano storie lunari. Mi sentivo colpita e incuriosita. Lui mi descriveva tutto quello che vedeva nei privé. Mi sono messa a chattare su internet. E dopo due anni e mezzo, tra mille dubbi e mille paure, ho incontrato una donna con cui ho avuto il primo rapporto. Ci siamo incontrati in un bar. Lei era con il marito e io con Luca».

Adesso Lara s’è sposata e fra i loro migliori amici c’è una bella coppia di scambisti con due figli di sedici e ventuno anni, che ogni tanto li lasciano tranquilli a casa per andarsene a fare una bella serata di sesso in compagnia. «Ci vuole un amore profondo, una grande intesa e un’assoluta fiducia reciproca», giura Lara. E se lo dice lei.

Raddoppiati in dieci anni
Questo allegro ceto degli scambisti si sta allargando in misura esponenziale (più del cento per cento negli ultimi dieci anni, secondo una ricerca di psicologi) e sta cambiando in fretta le sue abitudini. Ad esempio, non è più solo la notte il suo regno. I nuovi appassionati dell’amore di gruppo si trovano di giorno, «anche al cinema, nelle saune, nei negozi». Pure i locali si sono adeguati: aprono all’ora di pranzo o addirittura nel bel mezzo dell’orario di lavoro, un’orgia a ottanta euro tutto incluso a parte il preservativo (quello lo porti tu), con tanto di pornostar per cominciare i giochi, come la Praty Bambi al Club Malizia dell’altro giorno.

Una bella ammucchiata, e poi tutti a lavuré più bravi di prima, che a Milano si sta mica con le mani in mano. Il fatto è che internet anziché togliere gli scambisti spostandoli dai club al privato, dentro le case, li ha fatti crescere dappertutto in maniera vertiginosa. Come sempre, sono i numeri che parlano. Così, negli ultimi anni i locali di questo tipo sono in costante aumento. Secondo una elaborazione della Camera di commercio relativa al secondo trimestre 2008, a Milano sono 109 i locali che vanno sotto il gruppo «discoteche, sale da ballo, night club e simili», in Lombardia 290 e in tutta Italia 2036: ovviamente non tutti sono locali per scambisti, ma se andate su Google e cliccate «club privé a Milano», vi troverete di fronte a un elenco infinito. Alla fine, devono essere molti di più dei duecento rappresentati da Federsex. Almeno quattro volte tanto.

Gli appuntamenti
Ma a tutti questi luoghi pubblici per gli incontri di coppie, si sono aggiunti i posti all’aperto, sotto al sole o alla luna, senza il biglietto da pagare e l’iscrizione da firmare. Un altro elenco da non crederci. Anche qui, la mappa la fornisce internet. Parcheggi, piazzali, stazioni, parchi, perfino cimiteri. A Milano, un punto di ritrovo è nelle strade adiacenti al parco Lambro e al cimitero Maggiore.

Purtroppo poi, a giocare col fuoco, ci si brucia pure: da quelle bande, assieme alle coppie in cerca di avventure, hanno trovato appuntamento pure maniaci e violentatori. Più tranquille (beh, tranquille?, si fa per dire) altre zone, come il piazzale del Politecnico e il mercato ortofrutticolo. Il data base segnala poi tutti i capoluoghi della Lombardia e cittadine come Bormio, Varzi, Vigevano, Saronno, Crema, Manerbio, Desenzano, e tante altre ancora: quarantotto in tutto. La Lombardia è in testa a questa classifica. Ultima, la Basilicata: solo due punti ritrovo «per incontri gay e bisex».

Parcheggi e caselli
A Roma, invece, si va a Colle Oppio, Villa Borghese, via Appia Antica, Cinecittà, il Villaggio Olimpico. E se non vi basta, il sito segnala un luogo d’incontro diurno perfino a Monte Mario, dietro al Ministero degli Esteri. Un altro sull’autostrada del sole, corsia sud, tra Reggio Emilia e Modena. A Venezia strani movimenti attorno al Ponte di Rialto: occhio agli sguardi languidi, vi potreste ritrovare minimo in tre. A Firenze si va al Parco delle Cascine. Altre località turistiche dove ci si scambia per strada: Rapallo, Taormina, Porto Cervo. Secondo il «tuttocittà» degli scambisti, perfino la celebre piazzetta di Capri, presso il bar della funicolare, non si sottrarrebbe dall’accogliere le gesta dei peccatori. A Pietravairano, provincia di Caserta, è possibile ammirare le effusioni di una splendida coppia di ragazze di Caianello che durante la buona stagione si esibiscono in una chiesa sconsacrata solo per voi. Quando si dice la generosità. Non vi basta? Andate a Viterbo, sulla Teverina, località Ferento, ma solo dopo le 22: alle coppie che amano essere guardate basta mettere un fazzoletto bianco sul finestrino dell’auto. Quelle che vogliono essere coinvolte (un po’ guardano, e poi olé) devono invece appendere un fazzoletto rosso.

Sul web
Se fate fatica a crederci, navigate ancora cinque minuti su internet, fra centinaia di siti specializzati, e c’è pure la classifica dei luoghi dell’amore: quella preferita, con il 31 per cento dei voti, è all’aperto, su un prato; e al secondo posto ci sono i parcheggi e le piazzuole autostradali, con il 22 per cento. Medaglia di bronzo, l’ufficio o il negozio: 19 per cento. Poi i motel, i parchi, le fabbriche abbandonate persino. Va bene così, è il campionato delle stelle. Stan facendo tutti un gran sesso. Eppure, la signora Laura di Firenze, trentanove anni e un seno così, ci dice che «è l’amore», che non è solo sesso come sembra, che «soltanto chi ha una grande intesa fisica e intellettuale come ce l’ho io con mio marito può fare queste cose». Lei dice: «Noi siamo fortunati». Che magari sarà pure vero, che ne sappiamo. A noi quello che colpisce è la storia di una coppia su 4. Se chiediamo quanti sono i single nei club ci rispondono come all’Evasion di Milano che «sono soprattutto uomini». Però, anche donne in parte: «vengono con l’amante. Non con il marito». Aah...

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