Per il segretario generale delle Nazioni Unite è ancora lunga la strada che molti Paesi devono percorrere in tema di prevenzione.
(L'Unione sarda) Solo vincendo pregiudizi e discriminazione si potrà garantire l'accesso alle cure contro l'Aids a tutti coloro che ne hanno bisogno. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, nella cerimonia di apertura della conferenza mondiale sull'Aids di Città del Messico. "La maggior parte dei Paesi - ha detto - hanno ancora una lunga strada da percorrere prima di rendere effettive la prevenzione" e realizzare così l'obiettivo fissato nel 2005 dalle nazioni Unite, dell'accesso globale a prevenzione e cure per il 2010. "In molti Paesi - ha aggiunto - lo stigma contro le persone sieropositive rimane una grande sfida. Un terzo dei Paesi non ha ancora leggi per proteggere le persone che vivono con il virus Hiv e nella maggior parte dei Paesi sono ancora legali forme di discriminazione contro le donne, gli omosessuali, la prostituzione, la tossicodipendenza e le minoranze etniche. Tutto questo deve cambiare". Ban Ki-Moon ha quindi lanciato un appello ai politici di tutto il mondo perché si impegnino nel contrastare ogni forma di discriminazione. "Non proteggere questi gruppi - ha concluso - non soltanto non sarebbe etico, ma non ha senso ai fini della tutela della salute, con conseguenze che si ritorcerebbero contro la stessa società".
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