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lunedì 4 agosto 2008

"Il cinema è fatto a scale..." Almodovar si confessa sul blog.

Il regista anticipa scene del nuovo film con la Cruz. Almodovar passa, per indecifrabile associazione di idee, all'abilità degli attori inglesi nei ruoli omosessuali, con l'eccezione di Sean Connery, Albert Finney e Cristopher Lee: «Non me li immagino dire a un altro uomo che lo amano»… Se gli attori latini hanno dalla loro parte «il fuoco dello sguardo», gli inglesi esprimono meglio "quel qualcosa interiore, tanto difficile da definire, che ci fa percepire che qualcuno è omosessuale, senza che nessun dettaglio esterno lo riveli".

(Elisabetta Rosaspina - Il Corriere della Sera) Un po' di Rossella O'Hara in Via col vento, un po' di Richard Widmark ne Il bacio della morte, diretto da Henry Hathaway, un po' di Bette Davis in Che fine ha fatto Baby Jane?: Pedro Almodovar mette Penelope Cruz su una scala, per girare una delle scene centrali del suo nuovo film, ispirandosi a memorabili sequenze ambientate su rampe e gradinate. Dopo nove settimane e mezzo di lavorazione, prima a Lanzarote e poi a Madrid, l'opera in corso del regista spagnolo, Los Abrazos rotos, traducibile come gli abbracci spezzati, entra in una fase «noire», come racconta lo stesso autore nel suo blog, dal quale anticipa regolarmente segreti del set e qualche indiscrezione sulla trama. Quanto basta per alimentare la curiosità. «La scala è sempre stato un elemento architettonico che indica potere — scrive Almodovar — e sarebbe impossibile immaginare la famiglia Amberson, nell'Orgoglio degli Amberson di Orson Welles, senza queste scale che mostrano i diversi livelli del dramma famigliare». Il regista si rifà ad Alfred Hitchcock: «Il mistero si nasconde nella parte alta di una scala in Psycho — rammenta — o serve alle eroine delle commedie in bianco e nero degli anni '40 e '50 per correre su e giù con abiti divini e corteggiatori da sogno ». Ci sono scale gotiche e scale epiche, distingue il regista, e alla seconda categoria appartengono quelle immortalate ne La Corazzata Potëmkin. Senza svelare nulla di più sul pericoloso tipo di scala che deve affrontare la sua attrice preferita, Almodovar passa, per indecifrabile associazione di idee, all'abilità degli attori inglesi nei ruoli omosessuali, con l'eccezione di Sean Connery, Albert Finney e Cristopher Lee: «Non me li immagino dire a un altro uomo che lo amano». Ma promuove Richard Burton e Rex Harrison e il talento specifico di molti altri, da Peter Finch a David Niven, sia stato utilizzato o no. Se gli attori latini hanno dalla loro parte «il fuoco dello sguardo», gli inglesi esprimono meglio «quel qualcosa interiore, tanto difficile da definire, che ci fa percepire che qualcuno è omosessuale, senza che nessun dettaglio esterno lo riveli». Il regista parla anche del reparto femminile del set, che riunisce storiche interpreti dei suoi film: Rossy de Palma, Kiti Manver, Lola Dueñas, Angela Molina e, soprattutto, Chus Lampreave, fedele presenza da Che cosa ho fatto per meritarmi questo? a Il fiore del mio segreto, nel ruolo della litigiosa mamma di Marisa Paredes e Rossy de Palma: «Perfetta per interpretare mia madre — riconosce Almodovar — quando mia madre s'intrufola nei miei film».
Rivelazioni. In «Los Abrazos rotos» una sequenza ispirata a Hitchcock, Welles e alla «Corazzata Potëmkin» Pedro Almodovar con la sua attrice feticcio, Penelope Cruz: i due stanno girando «Los Abrazos Rotos», «Gli abbracci spezzati», nel quale ci sarà una scena da film noir.

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