(River-blog) Ieri riferivo del probabile rifiuto del presidente del I municipio, Orlando Corsetti, di concedere la pedonalizzazione della Gay Street romana. In serata l’assessore capitolino alla Cultura, Umberto Croppi - braccio destro del sindaco Gianni Alemanno - era stato possibilista: “Nessuna chiusura culturale verso quella strada. Valuteremo la situazione, anche se le pedonalizzazioni non competono all’assessorato alla Cultura”. Oggi una nuova presa di posizione, da parte di Sandro Medici, presidente del Municipio X, ed esponente della sinistra del Prc. “Quello che mi da particolarmente fastidio, quasi mi indigna è l’atteggiamento del mio collega Corsetti - ha detto poco fa ai microfono di Radio Popolare - Abbiamo perso le elezioni per una serie di ragioni e perseveriamo con questa linea bacchettona e perbenista che chiude la porta e il dialogo alle realtà associative”. “Non scherziamo”, ha continuato, “ci prenderemmo la responsabilità di interrompere un’iniziativa serena e tranquilla? E non il sindaco Alemanno, esponente della destra, ma un presidente eletto dal centrosinistra. Io“, ha concluso Medici, “sarei disponibile a ragionare col movimento omosessuale, ma mi rendo conto che arrivare a Cinecittà non è molto agevole e poi il posto lo hanno già scelto loro”.
Da segnalare anche una piccata presa di posizione della Rosa Arcobaleno, verso l’Arci Gay Roma, che ieri ha diramato il comunicato stampa, senza aver sentito le altre associazioni romane. “Arcigay Roma ha voluto muoversi autonomamente senza interpellare le associazioni glbt e neppure i consiglieri comunali, come ad esempio Gianluca Quadrana, che l’anno scorso hanno reso possibile la prima Gay street a Roma. Una azione politica solitaria come quella di Arcigay è doppiamente lesiva perchè determina una sconfitta per tutti i gay, le lesbiche e i trans di roma, che si trovarenno senza gay street, e continua ad alimentare un clima non collaborativo tra associazioni gay“.
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