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lunedì 14 luglio 2008

Gaystreet. A Roma tanto per cambiare Arcigay difende i propri interessi.

Concia: "non si sente il bisogno di nuovi passi indietro sul piano culturale e sociale".
(Il Corriere della Sera, edizione di Roma) Protesta dell'Arcigay per il «no» del presidente del I Municipio Orlando Corsetti (Pd, ex Margherita) che ha detto di non voler concedere l'autorizzazione per la «Gay Street», tratto di via San Giovanni in Laterano meta di ritrovo da anni della comunità gay. Il «no», in sintesi un «no» alla pedonalizzazione parziale durante le sere estive, arriva dopo che per anni il progetto era stato sostenuto da giunta Veltroni e municipio.

Per il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo «così si torna indietro di anni rispetto a tutte le capitali europee. Rue Sainte Croix de la Bretonnerie a Parigi e Old Compton Street a Londra sono tutelate dalle amministrazioni». Arcigay ha anche annunciato che ricorrerà allo strumento (consultivo) del referendum popolare in municipio. Il «no» di Corsetti ha suscitato critiche anche da parte della collega parlamentare Paola Concia: «Il Pd è diverso dal Pdl anche per il tipo di società che noi vogliamo costruire. O sbaglio?». Per l'assessore capitolino alla Cultura Croppi, che in Comune si occupa delle relazioni con la comunità gay, «la questione non è di competenza del mio assessorato. Ma cercherò di capire meglio l'intera vicenda. Nessuna opposizione culturale comunque».
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Un referendum per la gay street.
(Laura Mari - La Repubblica, edizione di Roma) «Riteniamo assurde - fa sapere il presidente dell´Arcigay di Roma Fabrizio Marrazzo - le accuse di Corsetti, secondo cui la Gay street sarebbe solo un modo per incrementare il business dei locali. La pedonalizzazione - prosegue Marrazzo - è un atto simbolico per dare visibilità al luogo di ritrovo della comunità omosessuale romana». E mentre l´Arcigay annuncia che avvierà una petizione nel caso in cui non venga permessa l´inaugurazione della Gay street, l´assessore alla Cultura Umberto Croppi fa sapere che oggi «esaminerà la questione, ma non è un problema culturale, perché la questione riguarda piuttosto la viabilità della zona». Il presidente del Comitato Celio, Fabio Nicolucci, sottolinea infatti che da tempo «i residenti lamentano il caos notturno provocato dalla pedonalizzazione di via San Giovanni in Laterano».
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Ndr. Ecco l'ennesima lite tra le organizzazioni gay romane perchè di questo si tratta anche se non viene esplicitato. A Roma è in funzione il Gay village organizzato dal gruppo che fa riferimento a Imma Battaglia per cui le parole di Fabrizio Marrazzo (...) " atto simbolico per dare visibilità al luogo di ritrovo della comunità omosessuale romana".(...) sono quanto mai inutili e fuori luogo. La richiesta di pedonalizzazione avanzata dal Marrazzo per dar modo per incrementare il business dei locali è talmente evidente che non merita nessuna riga in più di queste. La politica delle clientele gay portata avanti dalla giunta Veltroni ha subito una battuta d'arresto. Ancora una volta l'on.le Concia non coglie l'occasione per tacere ed evitare un'ulteriore brutta figura. L'alto tasso di gelosie e litigiosità all'interno delle associazioni gay romane stanno facendo il gioco della destra che per non scontentare nessuno, in futuro non accontenterà nessuno, evitando di patrocinare o finanziare qualsisi iniziativa promossa dai gay romani. Francamente, se fossimo al posto dell'amministrazione comunale, faremmo altrettanto. (Aspis)

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