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lunedì 14 luglio 2008

Cile, due carabineros gay chiedono il reintegro.

(Queerblog) Se anche i carabineros - gli inquietanti poliziotti in divisa tristemente noti ai tempi del generale Pinochet - aprono le porte ai gay dichiarati, allora davvero il mondo sta cambiando. La storia di due giovani cileni, Víctor Rivas e Armando Salgado, sta facendo il giro del mondo e rischia di trasformare il Cile, modificando le attitudine omofobe di una delle istituzioni custodi del machismo nazionale.

Un anno fa i due, che formano un coppia, sono stati spinti a dare le dimissioni, con la minaccia di rivelare a tutti la loro omosessualità e la loro relazione; era stata la tremenda Dipolcar (l’unità investigativa interna della polizia cilena) a raccogliere informazioni e prove su di loro, dopo la denuncia di un loro collega. Qualche mese dopo l’addio all’uniforme, però, i due si sono ribellati e Victor si è rivolto con una lettera alla Presidente del Cile, Michelle Bachelet, chiedendo giustizia.

Adesso i due, sostenuti dal supporto legale dell’associazione Movilh, hanno chiesto di essere reintegrati e hanno ricevuto l’appoggio ufficiale del governo, attraverso la sottosegretaria ai carabineros, Javiera Blanco. Certo, le loro vite sono state travolte da questa vicenda: mentre la famiglia di Armando alla fine ha accettato e accolto il figlio (compreso il vecchio nonno, carabinero in pensione), quella di Victor ha tagliato i ponti con lui. Ma la loro battaglia per la dignità non si ferma.

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