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mercoledì 2 luglio 2008

Liberata Ingrid Betancourt dopo sei anni nelle mani delle Farc.

betancourt
(Panorama) La senatrice colombiana, Ingrid Betancourt, è stata liberata oggi da un blitz dell’esercito, dopo sei anni in mano alle Forze armate rivoluzionarie (Farc). Con lei anche altri 14 ostaggi: tre americani e undici soldati colombiani. Secondo le prime informazioni le sue condizioni di salute sono buone, anche se il lungo peridodo di prigionia nella jungla l’ha molto debilitata. La notizia è stata riferita dal ministro della Difesa, Juan Manuel Santos.

Le numerose campagne condotte in tutto il mondo per la sua liberazione, hanno trasformato la Betancourt nel simbolo di tutte le persone prese in ostaggio nella lunga crisi colombiana. Nel video e nella lettera inviate dalla guerriglia nel novembre 2007 come prove della sua sopravvivenza, la senatrice appariva come una donna senza speranza, praticamente allo stremo, solo l’ombra della leader politica combattiva e di carattere, che aveva retto con coraggio i primi anni di prigionia.

Nata il giorno di Natale del 1961, ha studiato a Parigi, dove il papà, Gabriel Betancourt, era ambasciatore presso l’Unesco.
Che avrebbe fatto strada lo predisse il poeta cileno Pablo Neruda, che un giorno, dopo aver letto una sua poesia, sentenziò: “Questa bambina andrà lontano”. Sposata in prime nozze con Fabrice Delloye, diplomatico e padre dei suoi due figli, Melanie e Lorenzo, ha divorziato per tornare a unirsi in matrimonio con un manager colombiano di origine francese, Juan Carlos Lecompte.
A 33 anni è entrata alla Camera, e quattro anni dopo ha varcato le porte del Senato con il partito Verde Oxigeno, con cui, senza alcun apparato, ha ottenuto nel 1998 158.184 preferenze, il maggior numero mai raggiunto da un candidato colombiano. La sua carriera politica è stata rapida, grazie all’impegno pacifista e alle battaglie parlamentari contro la corruzione, fino alla pubblicazione nel 1996 del libro Sì sabia (Sì, lo sapeva) sul finanziamento della campagna del presidente Ernesto Samper da parte del Cartello di Calì della cocaina.

Il suo sequestro, e quello della vice-candidata presidenziale e amica, Clara Rojas, era avvenuto durante un rischioso viaggio fra le città di Florencia e San Vicente del Caguan, capoluogo della “zona di distensione” nel sud della Colombia, controllata all’epoca dalle Farc, appena cinque giorni dopo la rottura del negoziato di pace con l’allora presidente Andres Pastrana.
Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, si è proposto più volte come mediatore con le Farc per la liberazione degli ostaggi, incontrando sempre l’opposizione del presidente Alvaro Uribe. La sua mediazione il 10 gennaio scorso ha portato alla liberazione di Clara Rojas e di un altro ostaggio, Consuelo Gonzales De Perdomo. Il 28 febbraio scorso le Farc hanno lasciato andare un’altra ex parlamentare rapita, Gloria Polanco, 49 anni, sequestrata nel 2001 insieme a due dei suoi tre figli, poi liberati nel 2004. Le Farc nel 2005 avevano ucciso suo marito in un’imboscata.
Ingrid Betancourt era stata dichiarata nel dicembre 2003 cittadina onoraria di Roma dall’allora sindaco Walter Veltroni, ed è stata anche candidata al premio Nobel per la pace.
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