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La canzone "A te" sarebbe molto simile ad "A la primera persona" del cantante spagnolo Alejandro Sanz.
In Italia si chiama tormentone, in Spagna «la cancion del verano» (la canzone dell’estate), ma quest’anno le due cose rischiano di suonare uguali sulle note di un brano che sta facendo sognare i cuori più romantici: «A te», singolo di punta dell’ultimo album di Jovanotti, «Safari».
Un blogger del quotidiano spagnolo El Mundo rilancia il dubbio già emerso a marzo tra i più accorti fan del cantautore romano: la canzone è un plagio di «A la primera persona» del cantante madrileno Alejandro Sanz? Quico Alsedo, autore del blog «Sexo, Drogas y Rock & Blog» parla in modo spietato e senza ombra di dubbio di plagio e accusa la discografia di ritenere che le persone siano tutte ’tontos’ cercando di vendere loro «lo stesso cane con diversi collari», colorita metafora spagnola che rende l’idea.
Il nuovo brano di Jovanotti effettivamente assomiglia molto, nella melodia, a quello del collega spagnolo, vincitore nel 2004 di un Grammy Award per il miglior album pop latino, uscito nel 2006 con l’album «El tren de los momentos». Il blogger spagnolo ammette tuttavia di non aver compreso una parola del brano jovanottiano, ma ciò poco importa, sostiene, sempre di plagio si tratta.
Chi conosce bene l’italiano e mastica un pò di spagnolo potrà però riconoscere che il testo del cantautore italiano dimostra una profondità maggiore rispetto a quello di Sanz, che ripropone un cliché abbastanza trito: l’uomo piantato dall’amata perdippiù lasciato a piangere sul marciapiede tra i vestiti lanciati dalla finestra. Quello di Jovanotti è un inno all’amore. Ma le parole non hanno vinto sulla musica e per quest’anno uno dei tormentoni italiani, non sarà un caso, non è approdato in Spagna.
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