David Cantero e Javi Cuho sono gli autori della serie a fumetti spagnola Fallen Angels, in uscita in Italia per Il Dito e La Luna. Li abbiamo intervistati.
A rendere ancora più impietoso il confronto tra Italia e Spagna a proposito del trattamento riservato ai propri cittadini omosessuali ci si mettono adesso anche i fumetti prodotti in terra iberica, molto più disinibiti e sfrontati dei nostri. Come spiega l’introduzione al primo volume spagnolo, Fallen Angels “è qualcosa di più che una metaforica pedata nel sedere alla religione e alla cieca fede in generale”. FA è “puro intrattenimento, dove si mescolano lo stile giapponese e quello occidentale” e “si rende un meritato omaggio alle commedie scolastiche o alle avventure di maghette dei cartoni animati
nipponici”. Questa serie a fumetti è però, anche, un modo leggero di parlare di visibilità omosessuale e sesso sicuro.
Tre angeli molto piacenti, Dark, Sweet e Blue, scappano dal Paradiso e dall’esame di “maturità angelica” per approdare nel quartiere gay di una grande città. Impareranno l’amore per gli uomini e ad affrontare le forze del male, in una spassosa ed eccitante battaglia dove spesso a cadere sono i vestiti dei contendenti... In Spagna FA è uscita in cinque volumetti, raccolti in Italia in due libri pubblicati a partire da maggio da Il Dito e La Luna. Il secondo volume è previsto per ottobre.
Abbiamo intervistato i suoi due autori: il disegnatore trentaseienne David Cantero e lo sceneggiatore Javi Cuho, 27 anni.
Avete sempre pensato ai fumetti gay come ad un vero lavoro?
David Cantero: Per me è un divertimento, non un lavoro. Comunque sì, ho sempre saputo che questo sarebbe stato il mio futuro. Ho studiato all’Accademia di belle arti di Liegi, in Belgio. Mi sono diplomato in fumetto e illustrazione. La mia carriera è davvero cominciata quando sono tornato in Spagna, sette anni fa. Nel 2005 abbiamo cominciato a pubblicare Fallen Angels.
Javi Cuho: Scrivo fumetti da quando ero piccolo, ma solo verso i sedici anni ho capito che avrei voluto realizzarli in maniera professionale. La sola cosa che mi è sempre stata a cuore è stata quella di raggiungere il maggior numero di persone, per divertirle con quello che faccio. In Spagna è veramente difficile dedicarsi in maniera totale al fumetto, così, per uno sceneggiatore come me, per sopravvivere è d’obbligo fare anche altri lavori.
Come ha preso corpo il progetto di Fallen Angels?
DC: In questi anni mi sono fatto conoscere attraverso i flyers illustrati di alcune discoteche di Barcellona. Così ho pensato che potesse essere una buona idea realizzare un fumetto gay a partire dai miei disegni per mettere a frutto quell’esperienza.
JC: David e io abbiamo lavorato insieme per un anno ad un altro progetto, finché non si è definita la possibilità di realizzare insieme anche Fallen Angels. La nostra intenzione era di creare un fumetto pieno d’azione, umorismo, erotismo. Credo che ci siamo riusciti!
Avete lavorato ad altri fumetti gay, prima di questo?
DC: No, FA è il primo.
JC: Tutti i miei lavori pubblicati affrontano in un modo o nell’altro temi gay, e continuerò così anche in futuro. Il mio esordio nel mondo gay risale al 2005, quando ho pubblicato No Te Esperaba (Non ti aspettavo, ndt), la storia intimista dell’amore impossibile tra due uomini costretti a nascondere la loro attrazione reciproca. È stato pubblicato di recente negli Usa col titolo Not Expecting U. Prima ho anche pubblicato la serie Victor e Alex (anche questa disegnata da Cantero, ndr), che racconta dei problemi quotidiani di una coppia gay a Barcellona. Ho scritto anche Backstage, una storia breve su un cantante gay che si nasconde per non perdere il successo.
Che regole bisogna seguire per realizzare un buon fumetto gay?
DC: Divertimento, sesso e sensualità… e poi ancora sesso!
JC: Non credo ci sia uno schema da seguire. La cosa importante è creare fumetti che mi piacerebbe leggere: mi metto nei panni del lettore medio. Per molto tempo i fumetti gay sono stati associati alla pornografia, ma col tempo si è capito che si possono affrontare tutti i temi del mondo, rimanendo comunque fumetti gay.
È mai capitato che i vostri fumetti avessero maggior successo tra il pubblico etero?
DC: No, davvero.
JC: Tutti i miei fumetti sono a tema gay, in varie forme. Non è qualcosa di premeditato, succede così e basta. Scrivo le storie che mi piace raccontare e così capita che l’omosessualità sia sempre presente. Ad ogni modo, i miei fumetti sono per tutti. Nonostante mi rivolga per lo più al pubblico gay, ho un sacco di donne etero che sono mie fedeli lettrici, in Spagna!
Da dove prendete l’ispirazione? Dai libri, dalla musica, dai fumetti, dai cartoni animati?
DC: Da tutto, soprattutto dalla gente. Credo che l’essere umano sia una creatura meravigliosa.
JC: L’ispirazione è una faccenda misteriosa, che incanta. Arriva quando meno te lo aspetti e nei luoghi più insoliti: a letto prima di addormentarsi, sul metrò, sotto la doccia… Spesso io mi faccio ispirare dalla musica e dai film. Vado al cinema come minimo una volta a settimana. Spesso guardo animazione in Dvd, soprattutto quella giapponese degli anni ‘70 e ‘80: su di me ha un effetto dirompente.
Ho molto apprezzato i riferimenti al sesso sicuro contenuti in Fallen Angels. È un problema sentito dai giovani gay del vostro paese?
DC: Certo, non solo in Spagna. I ragazzi non hanno abbastanza paura dell’Aids e non amano tanto usare il preservativo.
Credo sia importante ricordare loro che l’Aids uccide ancora un sacco di persone! Il sesso sicuro è fondamentale.
JC: È un problema che riguarda tutti, non solo i giovani gay. Come autore di fumetti mi interessa sempre comunicare qualcosa nelle mie storie, al di là del semplice divertimento che ci può essere in storie come FA. Per questo infilo ogni tanto piccoli assaggi di grandi temi come il sesso sicuro, la discriminazione… Ad ogni modo credo che sia necessario separare nettamente la realtà dalla finzione del racconto: il fumetto è comunque invenzione. È importante stare attenti al sesso sicuro e usare protezioni in ogni rapporto sessuale. Sfortunatamente ci sono ancora persone stupide e incoscienti che mettono a rischio la propria e l’altrui salute non infilandosi il preservativo quando fanno sesso!
Cosa pensate della scena gay spagnola? Frequentate gay che fanno il vostro stesso lavoro?
DC: Ci sono un sacco di autori di fumetti gay, in Spagna, come Sebas Martín, Ismael Álvarez, Iván García, Olga Carmona, e molti altri giovani talenti.
JC: Credo che in Spagna ci sia un fantastico gruppo di autori di fumetti. Ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni di loro e spero di farlo con gli altri, in futuro. Hanno un talento notevole, ma gli editori spagnoli non credono ancora abbastanza in loro da rischiare. Non solo in campo gay, direi in generale.
Siete sposati o fidanzati?
DC: No, sono single.
JC: Mi sposo tra poco col ragazzo col quale sto da otto anni e sono molto, molto felice!
Cosa pensate del matrimonio gay in Spagna e in Europa?
DC: Credo che sia tutto un grande commercio. In ogni caso sono convinto che sia giusto avere la possibilità di scegliere.
JC: In Spagna si è davvero fatto il massimo per la comunità gay. La mia generazione dovrebbe essere per sempre grata a quelle persone che hanno permesso il raggiungimento di questi diritti, anche a costo di sacrifici dolorosi.
Credo che il matrimonio gay sia un diritto umano fondamentale, da allargare non solo a tutta l’Europa, ma col tempo anche al mondo intero.
Cosa mi dite di Zapatero e dei politici spagnoli alle prese con le questioni gay? Si avverte l’influenza della chiesa cattolica in Spagna, così come in Italia?
DC: Zapatero e il Partito socialista spagnolo sono stati indubbiamente un toccasana per i diritti degli omosessuali. Hanno cominciato a modificare la mentalità della gente su questi argomenti a dispetto della chiesa, che ha ancora una forte – e pessima – influenza sulla popolazione di questo paese.
JC: È un grande uomo politico! Posso solo parlarne bene, e non solo per il suo impegno per i diritti dei gay, ma per il progresso di tutta la politica spagnola. Grazie a lui, i ragazzi della mia generazione sono tornati ad interessarsi di politica: ci sentiamo rappresentati nei suoi discorsi. L’influenza della chiesa sulla Spagna diminuisce ogni giorno di più e, nonostante sia ancora potente, non è paragonabile alla situazione di vent’anni fa. Qui da noi l’immagine della chiesa si è parecchio deteriorata, negli ultimi tempi. Non credo possa migliorare se non si decide a modernizzarsi drasticamente.
Penso che in Italia la situazione sia diversa: qualche anno fa sono venuto a Roma per una settimana e sono rimasto colpito da quanto la chiesa sia presente nella vostra vita, e di come i gay italiani se ne stiano ben nascosti!
Quali sono i vostri prossimi progetti?
DC: Da aprile è disponibile Gay Tales, versione gay a fumetti di tredici fiabe classiche: Biancaneve, La bella addormentata e altre. Io ne ho realizzata una, affiancando gli altri dodici autori del volume.
Da maggio, invece, sarà nelle librerie Cantero Flyers, un artbook che raccoglie il meglio dei flyers illustrati per le discoteche. Entrambi escono in Spagna.
JC: Sto lavorando a diversi progetti che spero si realizzeranno presto. Non posso rivelare granché, posso solo dire che saranno ancora a tema gay e che li sto realizzando con disegnatori spagnoli bravissimi.
Se volete altre informazioni sui due autori
visitate i loro siti web:
http://www.davidcantero.com/
http://www.javicuho.com/
Massimo Basili
maxbasili@infinito.it
(Pride, giugno 2008)Sphere: Related Content
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