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martedì 10 giugno 2008

La setta degli orrori in Toscana. "Dopo l´orgia una donna è stata uccisa". Il cadavere fatto a pezzi.

Mugello, diario-shock di una ragazza: una pista per il cadavere fatto a pezzi.
(Michele Bocci - La Repubblica, edizione di Firenze) «Qualche tempo fa abbiamo fatto un rito satanico. C´è stata un´orgia alla fine della quale una donna è stata uccisa». E´ rimasto sconvolto il padre di una ventenne che vive nel Mugello quando ha letto queste parole nel diario della figlia. L´uomo ha portato la pagina alla polizia permettendo agli uomini della squadra mobile fiorentina di imboccare una pista che potrebbe risolvere un mistero risalente a due anni fa. Grazie a quella segnalazione, e ad altri accertamenti sugli scritti privati della giovane, che hanno trovato riscontro, si sono incrociate due inchieste. Quella sulle ossa di una donna trovate il 21 giugno del 2006 dentro alcuni sacchetti di plastica ai bordi dell´autostrada A1 tra Barberino e Roncobilaccio, e quella su un gruppo di giovani toscani, soprattutto pratesi e fiorentini, adepti del cosiddetto "satanismo acido", con cui si definisce una forma di ritualismo fatto di messe nere, orge, droga, atti di violenza.
Quattro di loro, quelli con rapporti più stretti con la giovane del diario, sono sotto inchiesta per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Hanno tra i 25 e i 27 anni. L´ipotesi dell´accusa è che durante un rito, magari in un piccolo cimitero del Mugello, sia stata uccisa quella donna, di cui non è stato ritrovato il teschio. Non è ancora stata identificata, le analisi dicono che aveva circa 25 anni ed era di razza bianca. Potrebbe trattarsi di una prostituta dell´est, la cui scomparsa non sarebbe mai stata denunciata da nessuno. I medici fanno risalire la sua morte al 2004, in una data che renderebbe possibile accostare l´episodio a quanto scritto sul diario dalla giovane. Il corpo era stato sezionato con un seghetto elettrico con lama circolare molto sottile e poi era stato scarnificato. Sulle ossa, infatti, erano rimaste le tracce di una lama che aveva asportato carne e muscoli. Oltre al cranio, mancavano cinque vertebre e le parti inferiori di braccia e gambe.
La polizia si è mossa la mattina presto di venerdì su mandato del pm fiorentino Luca Turco per trovare materiale utile alle indagini. Sono partite 23 perquisizioni, di cui 11 a Prato e le altre a Firenze, Lucca, Livorno, Siena e Pistoia. Gli agenti hanno trovato due teschi umani, spade, mantelli, monili con simboli satanisti, cd di gruppi death metal, un filone dell´heavy metal con testi violenti e ritmi irregolari. Quattro giovani, due di Prato e due di Firenze, due maschi e due femmine, sono indagati per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Alcune delle persone perquisite non fanno più parte del gruppo, che celebrerebbe i suoi riti in cimiteri, locali dove suonano band di death metal, ville prese in affitto per feste private (una di queste è in Lucchesia), dove i toscani incontravano giovani provenienti da altre regioni. Ma il luogo simbolo del gruppo è la struttura dell´ex Cicognini di Prato, dove sono state trovate tracce rilevanti del passaggio dei giovani. Scritte sui muri, resti di ceri rossi e neri bruciati e macchie di sangue che si fanno risalire al sacrificio di piccoli animali. Di solito i riti avvengono in coincidenza con le festività cattoliche, per celebrare diavoli e demoni al posto di santi.
Per individuare i giovani, gli uomini della squadra anti-sette della squadra mobile hanno esaminato gli scambi di messaggi su internet, si sono addirittura infiltrati nei loro locali, per parlarci, scoprire dove si tenevano le feste private e parteciparvi. Tre delle persone perquisite, ma non i denunciati per i reati più gravi, fanno parte di una band di death metal di cinque elementi che suona in una cantina di Prato e rappresenta il punto di riferimento per i giovani del gruppo. Dalla mobile spiegano che la droga in quel contesto non ha un ruolo particolarmente importante, i ventenni preferiscono bere, soprattutto l´assenzio.
Una delle persone perquisite giovedì mattina, S. A., ventitreenne di Sesto Fiorentino, è stata arrestata perché nel computer aveva centinaia di immagini pedopornografiche.

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