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mercoledì 30 aprile 2008

Amici. Duro attacco de L'Avvenire alla trasmissione: "Puro bullismo".

Il quotidiano cattolico "Avvenire" si lancia in una feroce critica dello show di Maria De Filippi: esibizione di teppismo, caccia alla fama, esaltazione della mediocrità.

(Libero news) Alla fine qualcuno lo ha detto: il re è nudo. Sulle pagine del quotidiano cattolico Avvenire è comparso un articolo in cui si critica ferocemente il programma di Maria De Filippi. In sintesi, queste le contestazioni: promuove il bullismo, è un'esibizione di teppismo, alimenta la caccia alla fama, rappresenta l'esaltazione della mediocrità, è un insulto agli insegnati veri e alle scuole vere. Insomma, le liti tra studenti, i ragazzi che alzano la cresta e si azzuffano con i professori, li criticano, li deridono, li umiliano, i concorrenti che prendono voti solo per le polemiche e l'aspetto fisico... Tutte queste cose al giornalista del quotidiano non sono proprio andate giù.

Ma andiamo con ordine: è apparso su La Stampa un articolo a firma di Siti, intitolato "Amici è l'unica scuola che funziona" in cui si esaltava il programma della De Filippi. Pronta la risposta di Avvenire. In un editoriale intitolato "Il bullismo di certi intellettuali", Davide Rondoni sottolinea come «esistono due tipi di bullismo, quello becero di certi studenti, sguaiato e maleducato fino a far tenerezza dopo aver fatto rabbia, e quello beneducato e più acido di certi intellettuali. Perché se è bullismo allagare le aule e fare scherzi di dubbio gusto, è bullismo ancora peggiore titolare, come fa la prima pagina del quotidiano La Stampa, che "Amici è l'unica scuola che funziona". Teppismo intellettuale e perciò più deleterio. [...] Siti (che firma il pezzo su La Stampa, ndr.) - ammonisce il quotidiano della Cei - deve ammettere che il paragone con la scuola regge fino a un certo punto (in palio ci sono 300mila euro e la mediocritàviene premiata in modo scandaloso) resta a mio avviso un'offesa per schiere di insegnanti il fatto che il loro quotidiano lavoro sia confrontato e svilito nel paragone con la trasmissione. E qui sta il bullismo in guanti di velluto dell'articolo, la perversione reale del suo banalissimo inno: il voler considerare che Amici e la scuola perseguano scopi simili, che la conduttrice abbia intenzioni lontanamente simili a quelle che per poche centinaia di euro al mese muovono ogni mattina tante brave persone ad affrontare la prova dell'aula e dei ragazzi. Questo accostamento - conclude l'articolo - è offensivo. La scuola in quella trasmissione è una parodia irreale, funziona secondo regole volute dalla tv, e lo scopo che si persegue è il raggiungimento della fama e del successo. Amici e gli intellettuali che la blandiscono compiono uno dei peggiori atti di teppismo contro la scuola e la stessa vita dei ragazzi».

Tempo fa durante una nostra intervista Chicco Sfondrini ci aveva detto che la trasmissione riportava semplicemente in tv gli atteggiamenti che i ragazzi hanno normalmente in aula. Oggi però nessuno della trasmissione vuole replicare alle critiche.
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L'articolo originale di Davide Rondoni su L'Avvenire.

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