(Max Forte) L'incontinente professor Vittorio Sgarbi, assessore alla cultura del Comune di Milano, si è visto togliere le deleghe dal sindaco Letizia Moratti. Il professore adduce tra le scusanti la sua difesa per la cultura gay e quindi del popolo Glbt, non apprezzato dalla Moratti e dalla giunta milanese (la seconda scusa è quella di aver sventato ad "Annozero" un complotto contro il centrodestra, a dir la verità visto solo da lui...). Niente di più falso, fonti ben informate dicono che la giunta e la Moratti stessa si sono infuriati, e non poco, quando si è vantato di aver fatto passare una delibera per il patrocinio ad una rassegna di teatro prettamente omosessuale grazie ad un escamotage di cui nessuno, per la verità, si era accorto. Come dire: "presi per il culo"...
E tra i gay? Abbiamo la solidarietà dell'inneffabile ed ormai "stracotto" ex onorevole Franco Grillini, ieri extraparlamentare, poi comunista, diessino ed oggi socialista (fa senso leggere che la Moratti è "stalinista" pronunciate dall'ex comunista Grillini...) e di Marco Volante, altro candidato trombato del Pd che però prende seriamente le distanze dal professore (forse è un poco trombone nella sua esposizione e non sappiamo a che titolo prende posizione, probabilmente personale).
Il professore non è nuovo a questo tipo di uscite e, stranamente, coinvolge sempre i gay, spacciandosi per paladino dei sacrosanti diritti dell'universo Glbt, probabilmente con l'unico scopo di crearsi uno zoccolo duro di elettorato o forse perchè sa che dalla parte degli omosessuali trova sempre quel particolare "humus" polemico che li contraddistingue finendo così sempre sui giornali.
Il professore ci ha già provato con i gay e riuscendoci sempre: prima con quella brutta mostra "Vade Retro" da lui inventata, molto polemizzata e, quindi pubblicizzata ma, pare, poco frequentata. Poi con delle mostre fotografiche, sempre a Milano, a dire la verità poco significative o vecchie pizze come quelle su Van Gloeden. Un assessore sopravvalutato, diaciamola tutta che non si è mai reso conto delle straordinarie miniere culturali di Milano e sempre lasciato ai margini dalle sue istituzioni culturali. Ora pretende un sottosegratariato dal Berlusconi e minaccia di presentarsi come sindaco alle prossime elezioni. Insomma lo show continua... ed in tutta questa storia le vittime sono i gay, sempre costretti a maneggi poco chiari.
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