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sabato 10 maggio 2008

Il Corriere della Sera e i figli dei gay.

(Culturacattolica.it) Lunedì 5 maggio Il Corriere della Sera, in due pagine (8 e 9), ha cercato di spiegarci che i figli non hanno bisogno di una madre e di un padre. Basta che siano in due. Misti, uguali, replicanti, identici. Questi bambini, ci spiegano, stanno bene, crescono bene, non hanno problemi e l’orientamento sessuale dei genitori non incide sullo sviluppo dei bambini. Anzi, Margherita Bottino, psicologa, e Daniela Danna sociologa, descrivono i figli degli omosessuali come bambini più tolleranti, meno conformi agli stereotipi di genere. Insomma, nessun problema? No, un problema c’è, ci illuminano quelli del Corsera, l’unico pericolo è che questi bimbi subiscono i pregiudizi della nostra società e della famiglia tradizionale. Una corrispondenza da Prato però testimonia che ci sono punti di “eccellenza”. In Maremma una coppia manda il bimbo in un asilo di suore perché non c’è quello comunale: “Il piccolo è stato accolto così bene che le maestre per rispettarlo non hanno festeggiato la festa della mamma e del papà”. Insomma, il giornale della grande borghesia italiana, lunedì 5 assomigliava molto all’inserto domenicale di Liberazione (Queer) che da settimane sta tentando di “educare” i compagni che l’eterosessualità è un prodotto della sovrastruttura, ma che in realtà è un preconcetto edificato dalla società borghese. Ora, confesso che mi ha sorpreso questa strana “comunanza” tra il quotidiano di via Solferino e l’organo di stampa di Rifondazione. Quale il legame? Per tutelare i diritti dei figli delle coppie gay e lesbo, ci spiega il Corsera, è nata tre anni fa l’associazione Famiglie Arcobaleno. Eccoci, mi son detto. Arcobaleno, come la sinistra sconfitta e scomparsa alle ultime elezioni. A questo punto non saprei dire chi ha portato sfiga, però una cosa è certa, l’operaio con famiglia e prole, gradirebbe tanto sentir discutere di politiche per la famiglia. Perché la sinistra è uscita così mal ridotta dalle ultime elezioni? Perché il vecchio Cipputi è un uomo, e la casalinga di Voghera è una donna. I vari apologeti dei “diritti” per tutti, dimenticano sempre una cosa che invece i proletari sanno bene, i figli delle coppie omosessuali non esistono. I figli sono sempre il frutto di una rapporto eterosessuale. E questo, sia ben chiaro, è darwinismo e non deriva clericale.

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