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mercoledì 30 aprile 2008

Solita uscita sensazionalistica di Vittorio Sgarbi. Teatro omosessuale a Milano (ma non lo dite in giro).

(Del teatro) Ha suscitato la giusta indignazione delle associazioni gay-lesbiche, l'escamotage con il quale l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi, ha dovuto ribattezzare il festival di teatro omosessuale, la cui seconda edizione comincia venerdì 2 maggio presso il Teatro Libero. È stato lo stesso fantasioso assessore - che già in passato aveva incrociato le lame con sindaco e giunta per eventi culturali considerati non in linea con la morale prevalente nella maggioranza di Palazzo Marino - a inventare il nome Liberi Amori Possibili. Solo così, ha spiegato Sgarbi, la delibera è stata votata dai suoi "ignari colleghi" lo scorso 18 aprile.

E pensare che uno degli obiettivi dichiarati della rassegna - si legge nella presentazione - è "parlare di omosessualità senza tabù e aprirsi a nuove prospettive lasciando da parte pregiudizi e paure" (sic!). Lasciando da parte con un po' di mestizia l'antefatto, occorre ricordare che Milano ha già ospitato nel recente passato un'applaudita manifestazione cinematografica sulle diversità e che iniziative simili si tengono da anni negli Usa ma anche a Parigi, Dublino e soprattutto a Roma, dove si svolge Garofano Verde, la rassegna di teatro omosessuale curata dal critico Rodolfo Di Giammarco. Liberi Amori Possibili (che in sé non sarebbe neppure un brutto titolo...) è realizzato in collaborazione con le maggiori associazioni omosessuali, tra cui Il C.I.G. Comitato Provinciale Arcigay Milano.

Lo spettacolo che aprirà la rassegna venerdì si intitola Sempre così carine, una commedia della poetessa inglese Claire Dowie, che scava nella vita di due donne, A e B (interpretate da Sabrina Venezia e Alessandra Roca). Amanti nel passato, le due donne si ritrovano a distanza di anni per un'occasione luttuosa, la morte della madre di B. Passioni e sofferenze lasciate a lungo covare sotto la cenere, riemergeranno con violenza. La regia è di Giancarlo Nanni. Si replica sabato 3, quando lo spettacolo sarà preceduto alle 19 da un incontro a ingresso gratuito con il critico Sandro Avanzo, sul tema Teatro omosessuale in Italia, un excursus nella storia del teatro italiano dal dopoguerra a oggi, visto attraverso il rapporto con le tematiche omosessuali.

Fra le altre compagnie impegnate nel festival, troviamo Teatro Zeta con Turbamenti notturni (4-5 maggio, scritto e diretto da Riccardo Reim); Teatro della Centena con Tu amore mio non mi riconoscerai (6-7, di e con Maurizio Argàn); Tedacà con Matrimoni diversi (8-9, liberamente tratto dal romanzo Matrimoni gay di Piergiorgio Paterlini, regia di Simone Schinocca); La perla del Tigullio Teatro con Mi presti la cravatta? (10-11, di Ennio Trinelli, regia di Fabrizio Lo Presti); Comuni marziani con Tecnologia Filosofica (12-13, di Stefano Botti e Aldo Torta); Beat 72 con Vestito piaccio, nudo convinco (prostituti con problemi e pappagallini), 14-15, di Flavio Mazzini, con Stefano De Santis e Riccardo Bergo e infine Tri-Boo con La nuova tonaca di Dio (16-17, di Jo Clifford, regia di Michele Panella, con Alessandro Baldinotti). Programma completo e schede degli spettacoli su teatrolibero.it.

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