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sabato 19 aprile 2008

Inchiesta su Pecoraro Scanio gli atti al Tribunale dei ministri.

L'ex titolare dell'Ambiente indagato insieme al fratello ed altre persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzara alla corruzione.

(La Repubblica) Sono stati inviati al tribunale dei ministri gli atti relativi alla posizione del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e di altre persone, fra cui il fratello Marco in merito ad una ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Si tratta dell'inchiesta avviata dal Pm di Potenza Henry John Woodcock. Ad inviare gli atti al collegio competente per i reati ministeriali è stata la procura di Roma alla quale erano arrivati gli atti per competenza territoriale.

L'inchiesta giudiziaria riguarda un presunto scambio di favori tra imprenditori di vari settori ed il ministro, con particolare riferimento a voli e soggiorni gratuiti in alberghi di lusso in Italia ed all'estero da parte di alcune agenzie di viaggio, in cambio di appalti nel settore del turismo e, in qualche caso, nello smaltimento dei rifiuti campani. I fatti risalirebbero al 2005.

Il procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara ed il sostituto Sergio Colaiocco hanno inviato al tribunale dei ministri le posizioni di Pecoraro Scanio, del fratello Marco, senatore dei Verdi, Mattia Fella, titolare di un'agenzia di viaggi di Perugia, ed altre cinque-sei persone tra imprenditori e funzionari ministeriali.

In particolare, gli inquirenti di piazzale Clodio hanno sollecitato i colleghi di piazza Adriana ad interrogare indagati e testimoni, ad utilizzare, previa richiesta al Parlamento, le intercettazioni telefoniche e ad acquisire documenti.

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