Andiamo con ordine. Uno dei momenti più significativi del primo giorno di programmazione si è svolto però in un altra sala, quella del Centrale di via Carlo Alberto. In collaborazione con il servizio LGBT del Comune di Torino e della Provincia e con il Coordinamento Torino Pride, è stato organizzato un incontro con educatori e insegnanti riguardo alle tematiche omosessuali nelle scuole.
Al centro dell'evento la proiezione del documentario "It's still elementary" di Debra Chasnoff. La regista nel 1996 aveva realizzato "It's elementary - Talking about gay issues in school", lavoro fondamentale, il primo in cui venivano mostrati educatori delle scuole elementari che affrontavano i pregiudizi omofobici con i loro studenti.
"It's still elementary" è una sorta di seconda parte di quel film: oltre a raccontare la genesi del documentario d'origine e la sua travagliata storia, vede la regista incontrare a distanza di 10 anni quegli stessi bambini, per capire se e come è servito loro fare parte di quel progetto.
A seguire un faccia a faccia tra istituzioni e operatori in cui è stato fatto il punto sui bisogni del mondo della scuola e dei ragazzi. Un'idea riuscita, un film molto coinvolgente: nelle parole dei bambini di allora risulta evidente quanto possa essere facile "accettarsi", quanto il "diverso" non sia poi tale.
L'educazione al rispetto, a vedere le proteste omofobiche di alcuni genitori riprese nel documentario, è parsa mancare soprattutto gli adulti. Nel nostro video, alcuni stralci dell'incontro:
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Ma ieri c'è stato anche molto altro, talmente tanto che siamo riusciti a vedere solo una piccola parte di quanto sperato (una critica da fare al festival è proprio questa: l'enorme ricchezza del programma che impedisce di seguire tutto ciò che si vuole, e l'unica proiezione riservata a ogni film - tranne quelli in concorso, replicati al mattino - costringe a dolorose rinunce).
"Funeral parade of roses", film giapponese del 1969 di Matsumoto Toshio: amori e gelosie intorno un bar gestito da drag queen. Uno dei preferiti di Kubrick, recita il programma: un lavoro davvero unico, una "miscela di crudeltà e risata" caratterizzata da un montaggio originalissimo, piena di trovate innovative ancora oggi. Peccato per il pessimo stato della pellicola.
Sono stati proiettati anche molti cortometraggi, in concorso e non. Non li abbiamo visti tutti, ma è doveroso segnalare "The Patterns Trilogy" di Jaime Travis, regista vincitore di una menzione speciale lo scorso anno con il suo corto "The saddest boy in the world".
"Patterns" è "un'epica storia anti-romantica", come viene definita, che mescola i generi e le ispirazioni con grande originalità. La terza parte, che vira nel mockumentary e nel musical, è letteralmente da applausi.
In serata, "Mala noche" di Gus Van Sant ha onestamente un po' deluso, mentre è stato molto piacevole vedere "Naissance de pieuvres", film francese di Celine Sciamma che ambienta la "prima cotta" della giovane Marie - per la bella della scuola, Floriane - nel mondo del nuoto sincronizzato. Simpatico e ben recitato (ci ha fatto ripensare a "Fucking Amal" di Lukas Moodysson, film svedese però molto meglio riuscito).
Concludiamo come sempre con alcuni consigli per la giornata di oggi: c'è l'imbarazzo della scelta. Guardando il programma viene da dire "Madchen in uniform", film tedesco del '31 antesignano della serie "amore lesbico a scuola" (vedi foto) e il già consigliato "Joy division" di Grant Gee (per cui speriamo di trovare posto in sala!).
In serata lo spazio "Queer Evolution" e un vecchio film di Sebatien Lifshitz, "Presque rien". Senza tralasciare le pellicole in concorso: buona visione!
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