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sabato 19 aprile 2008

Grillini e Rutelli. Dopo gli insulti l'idillio. A Roma i gay con la parola d'ordine "No alla destra" regalano la poltrona 'ar cicoria...

Grillini inconterà l'aspirante sindaco questa sera.
(Il Corriere della Sera) Gay e Rutelli. Per la serie, c'eravamo tanto odiati. Ma se Alemanno sindaco non s'ha da fare — irrinunciabile obiettivo per la comunità lgbt romana — ecco che i loro voti sembrano riprendere la via di Canossa (ovvero, direzione Francesco). Così almeno hanno deciso i vertici delle comunità organizzate, Arcigay Roma in primis con il suo presidente Fabrizio Marrazzo e Circolo Mario Mieli. Ma i gay romani seguiranno davvero le loro indicazioni «vota Francesco, vota Francesco»?

Considerati i numeri ufficiali, può sembrare una questione di lana caprina. Ma così non è, in vista di un ballottaggio che si fa durissimo per entrambi i contendenti. È vero infatti che Franco Grillini al primo turno, da aspirante sindaco per i socialisti, ha preso lo zero virgola qualcosa. Ma quello zero virgola al pallottoliere della conta fa 14 mila preferenze (con buona percentuale di voti disgiunti dati solo a lui e non al partito).

Nessuno può dire se quei 14 mila voti siano davvero in gran parte provenienti dalla comunità gay, ma è certo che ad affermarlo non si commette eresia. Grillini potrebbe dunque fare, anche lui (non solo Ciocchetti, comunque nettamente più forte) da ago della bilancia. E stasera incontrerà l'aspirante sindaco del Pd (ma tra i due c'è già stata qualche telefonata) in un vertice nella sede del comitato Rutelli. «Vedremo se ci faranno la proposta di apparentamento e valuteremo la proposta politica. Impensabile lasciare Roma a una destra neofascista», ha già detto Grillini. Al vertice parteciperanno anche Zingaretti e il segretario romano del Ps Atlantide Di Tommaso.

Dal canto suo, al pio Rutelli — nemico giurato di registri di unioni civili et similia, da poche ora realtà legiferata anche in Uruguay — dovrebbe riuscire un miracolo: quello di intercettare a sinistra almeno una parte del laicismo gayo (l'altra parte non accetterà mai la logica del «scordammoce 'o passato » e continua a vederlo come fumo agli occhi) e alla sua destra il voto dell'Udc. Senza urtare troppo le suscettibilità Oltretevere.

Il Ps per ora alza la posta e punta in alto, chiedendo «un'apertura concreta su laicità e diritti civili, come il registro delle unioni di fatto». Poi si sa, nelle trattative, l'accordo spesso si trova a mezza strada (magari il centro di cultura omosessuale e azioni antiomofobia per la comunità, e un paio di posti in qualche cda per il Ps). Certo che il Francesco aspirante sindaco qualcosa per quei 14 mila voti deve pur fare. Ed ecco che intanto giovedì, dopo episodi vandalici di marca neofascista nella sede del Mieli, l'aspirante sindaco ha varcato l'altra sponda, andando in visita nella sede a soqquadro e portando la solidarietà in quelle sale dove non si vedeva dai lontani anni '90. Stasera intanto, alle 23 in via San Giovanni in Laterano, Arcigay ha convocato un sit-in contro l'intolleranza omofoba, con l'adesione della ministra uscente Barbara Pollastrini.

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