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lunedì 10 marzo 2008

Pedofilia, due perizie sul bidello-catechista di Belmonte calabro.

Consulenti all’opera sul materiale sequestrato nei pc di tre indagati. Mario Suriano, il bidello-catechista pedofilo, era stato arrestato nei giorni scorsi.

(ViviCentro) Si arricchisce di nuovi dettagli l’inchiesta sul ”bidello-catechista” pedofilo, Mario Suriano (foto a fianco), arrestato nelle settimane scorse a Belmonte Calabro per violenza sessuale su minori e detenzione di materiale pedo-pornografico. Le investigazioni sono condotte dai carabinieri della stazione di Belmonte Calabro e dai loro colleghi della compagnia di Paola, nonchè dalla polizia postale di Cosenza. Tutti sono coordinati dal pubblico ministero Antonella Lauri. Gli inquirenti - i quali stanno indagando su tre persone che custodivano in casa materiale pedopornografico o che avrebbero avuto rapporti omo ed eterosessuali con bimbi di 8-10 anni d’età - tra circa quindici giorni potranno contare su due perizie tecniche di parte per meglio chiarire importanti vicende legate all’inchiesta.

La dottoressa Lauri ha disposto, nei giorni scorsi, due consulenze tecniche, affidate ad altrettanti periti informatici, per la duplicazione di tutto il materiale pedo-pornografico trovato nei Pc dei soggetti indagati (posti sotto sequestro) per l’acquisizione di eventuali chiavi d’accesso utilizzare per l’ingresso in siti protetti che diffondono materiale pedo-pornografico. Con ciò, tra l’altro, si vogliono anche acquisire le e-mail che sarebbero state utilizzate per scambio dii eventuale materiale di questo tipo. Alla base di tale nuova determinazione, il fatto che uno dei tre indagati, a cui è stata trovata una quantità consistente di video e foto pedo-pornografici, si è giustificato affermando che non sapeva dare spiegazione circa la provenienza di quei file. L’indagato, infatti, riceveva quelle missive elettroniche - a suo dire - aprendo delle caselle web, quindi involontariamente. Ma la polizia postale ha evidenziato che questo tipo di trasmissione dati non è possibile. Quindi, secondo i sospetti degli inquirenti, il bidello o qualche altro indagato potrebbe avere a disposizione una password segreta per la visualizzazione di materiale pedo-pornografico. E, pertanto, gli esperti informatici dovranno operare assieme alla polizia postale di Cosenza per stilare, entro pochi giorni, le due relazioni tecniche. Agli atti risultano, inoltre, intercettazioni ambientali e telefoniche, risultati di perquisizioni, verifiche della polizia postale di Cosenza, ma anche i racconti di alcune delle piccole vittime, supportati da personale medico qualificato. Si tratta, secondo gli atti, di una squallida vicenda fatta di degrado sociale e abusi, dove un gruppo di pedofili abusava di piccoli innocenti dopo averli adescati a scuola, in parrocchia, nei bar ed anche in chiesa.

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