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mercoledì 13 febbraio 2008

Tv locali. Porno e caffelatte? Stop del Corecom.

«Niente porno-tv la mattina presto». Segnalazione al Corecom da Modena. Controlli centralizzati.

(Saverio Cioce - La Gazzetta di Modena) Gli spogliarelli del mattino all’ora di colazione davanti a bambini mattinieri? Niente da fare, sono stati eliminati d’ufficio e i genitori hanno potuto riaccendere la tv mettendo in tavola i cartoni animati assieme al caffelatte. E’ stato grazie alle segnalazioni di alcuni papà dell’Appennino che il Corecom, l’organo di vigilanza sulle comunicazioni, ha detto basta. Niente porno a colazione.
L’organo di controllo ha intimato a due emittenti di non mandare in replica oltre le 5.30 gli spogliarelli riservato agli adulti e agli insonni.
«In effetti - spiega il modenese Gianni Galeotti, che per cinque anni è stato nell’esecutivo del Corecom - non sono molti a conoscere le potenzialità di una struttura come questa. C’è chi chi confonde i nostri compiti con quelli della Polizia Postale, altri parlano di censura, ma non è così.
La vigilanza che la la legge ci affida sulle telecomunicazioni su base regionale, si concentrano soprattutto sul rispetto delle norme a tutela degli utenti nel caso delle telecomunicazioni e nella verifica dei codici di autodisciplina delle emittenti radio e tv».
Inutile dire che la telefonia fa la parte del leone
«E’ così, almeno dal punto di vista numerico. Sono centinaia gli abbonati di Telecom, ma anche delle altre società che gestiscono reti per i cellulari, che si rivolgono al Corecom per contestare bollette eccessive o collegamenti a servizi a pagamento che non sono mai stati chiesti. E ancora: i disservizi per bollette pagate in ritardo arrivano sui tavoli di conciliazione. Molte volte le contestazioni si risolvono spiegando le regole».
A favore di chi?
«Niente preconcetti, il vincolo è l’applicazione della legge. Mi pare che siano le compagnie che approfittano della posizione di giganti sul mercato per imporre il loro punto di vista in modo unilaterale, a discapito degli utenti».
Quindi?
«Nella stragrande maggioranza dei casi sono i singoli utenti a veder accolti reclami e ricorsi. Ci sono stati centinaia di pronunciamenti in cui abbiamo imposto di riallacciare immediatamente le linee che le compagnie telefoniche avevano già sospeso».
E le televisioni?
«Sinora il Corecom era per così dire oscurato dalla difficoltà di reperire le presunte prove delle infrazioni. Così quando a Bologna arrivava la telefonata indignata dell’anziana di turno, toccava a noi - tramite la Guardia di Finanza - chiedere per iscritto a tutte le emittenti che arrivano presumibilmente in una zona le copie dei programmi. Inutile dire che molto spesso le segnalazioni erano imprecise; le telefonate arrivavano a giorni o settimane di distanza, senza indicare l’emittente contestata, senza lasciare un domicilio o un numero di telefono. E poi va messo in conto che i responsabili dei programmi spedivano con molto ritardo inviando le registrazioni. Da lì in poi bisognava vedersi tutto da capo».
E ora invece?
«Ora c’è un sistema elettronico che permette una registrazione simultanea su un’unica memoria elettronica di tutte le tv che vengono immagazzinate in uno spazio ridottissimo. Così immediatamente, in tempo reale, ci sono le copie che qualsiasi ente abilitato può visionare al Corecom. E non è tutto: è in progetto l’estensione alle Province del servizio in modo da rendere disponibili le trasmissioni anche in sede locale. A Forlì lo hanno già fatto».
«Tutto consultabile via internet?
«Certo. Solo che la mole di dati è tale che non è ancora possibile estenderla a qualsiasi utente privato. Spero che in un futuro prossimo sia possibile. Ormai ho finito il mio mandato ma sono lieto di lasciare in eredità al mio successore questo strumento che grande efficacia alle operazioni di verifica»

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