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mercoledì 13 febbraio 2008

"Family Day due", torna il 2 marzo in 134 piazze e si riunisce anche l'Arcigay per decidere chi appoggiare alle elezioni.

(Agnese Malatesta - Ansa) Il popolo del Family Day è ancora vitale. Si mobilita di nuovo contro le tasse per chi ha figli. Lo fa con la stessa filosofia del 2007 ma cambiando formula, si allarga sull'intero territorio nazionale, opta per una "rete". Non sceglie quindi una sola piazza ma ben 134, seppure abbia in attivo una scenografia e un risultato imponente come fu quello di Roma dello scorso maggio. L'appuntamento è per domenica 2 marzo. Ha per l'occasione un progetto: raccogliere quante più firme per una petizione popolare in cui si chiede una riforma fiscale a dimensione familiare: deduzioni dall'imponibile pari al costo di mantenimento di ogni soggetto a carico. Le aspettative dei promotori sono ambiziose visto che nelle piazze saranno complessivamente a disposizione 18 milioni di schede. Potranno dare la loro adesione anche i minorenni.

Da oggi per il popolo del Family Day2 - una settantina di associazioni guidate dal Forum delle associazioni familiari in rappresentanza di 3 milioni di nuclei - comincia la campagna elettorale. "Non per candidare una persona - ha spiegato il vertice del Forum, il presidente Giovanni Giacobbe e i due vicepresidenti Paola Soave e Giuseppe Barbaro - ma per inserire nel programma elettorale dei partiti la nostra proposta su un sistema fiscale più equo per le famiglie. Siamo convinti che il fisco è il portale della politica familiare". Una decisione che potrebbe avere qualche effetto sul risultato elettorale del 13 e 14 aprile. Come? "Siamo autonomi" hanno tenuto a dire i tre. Ma "informeremo le famiglie su chi si impegna per un'equità fiscale. I nostri interlocutori sono tutti i partiti a cui vogliamo presentare la nostra proposta. Chi la realizzerà avrà il nostro placet. Non sarà una vera e propria indicazione di voto ma crediamo che l'impegno di un partito orienterà le scelte delle famiglie, non sarà un impegno ininfluente. Noi però non siamo collaterali a nessuno, tant'é vero che abbiamo amici in tutti i partiti". La strategia del popolo del Family Day2 è quindi politica. Ora è anche alla ricerca di un Garante per le firme, di alto profilo. Ha infatti perso il leader della prima edizione, Savino Pezzotta che ha scelto un impegno diretto con la Rosa Bianca. "Pezzotta - hanno spiegato - ha adempiuto alla funzione che aveva e di questo gli siamo grati. Il rapporto con lui è esaurito. La sua scelta politica è personale. Noi siamo autonomia, non siamo collaterali a nessun partito".

La misura che propone il Family Day2 (deduzioni di 7 mila euro a figlio) potrebbe interessare 10 milioni di famiglie e il costo per lo stato si aggirerebbe intorno ai 3 miliardi di euro, secondo stime del primo governo del centrosinistra. Per loro la famiglia è quella fondata sul matrimonio; tutele però vanno assicurate, come dice la Costituzione, anche ai figli nati al di fuori. Il Family Day 2 marzo si terrà in tutta Italia ma in alcune città (Roma, Napoli, Milano, Parma, Assisi, Verona) saranno organizzati eventi più articolati. I sindaci di queste città sono stati invitati a firmare la petizione. Per ora ha dato la sua adesione - secondo quanto riferiscono gli organizzatori - il vicesindaco di Roma Mariapia Garavaglia. La raccolta firme durerà fino al 15 maggio, Giornata internazionale della famiglia. Le adesioni saranno presentate al presidente Giorgio Napolitano.
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L'Arcigay si riunisce per decidere chi appoggiare alle elezioni.
L'1 e il 2 marzo Arcigay terrà la propria Direzione Nazionale a Bologna e in quell'occasione verranno resi pubblici gli orientamenti dell'associazione rispetto alle elezioni politiche ed amministrative.

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