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domenica 13 gennaio 2008

"Amici di Maria". Farsi Amici i professori "fa scuola" in tv.

Commissione canto amici: palma, di michele, jurman e vessicchio(Tvblog) Chi di noi non si è imbattuto, tra i banchi di scuola, in professori egocentrici, ingiusti e con la brutta abitudine di fare preferenze? C’è chi ha penato per non essere mai entrato nelle grazie del docente influente, chi invece si è potuto permettere di cullarsi essendo giudicato positivamente a prescindere. Certi comportamenti diseducativi non dovrebbero far testo, mentre ad Amici, ormai, fanno scuola.

Anche a Tvblog arrivano sempre più segnalazioni di telespettatori scontenti dall’atteggiamento dei professori, in un’edizione in cui i ragazzi sono sempre più condannati al ruolo di vittime sacrificali. La puntata di oggi ne è stata ancora una volta la conferma lampante: ripicche, sfide metodologiche, competizioni infantili hanno visto protagonisti i docenti, pronti a sfogare le proprie frustrazioni professionali sulla pelle degli allievi. Ai consueti battibecchi tra gli insegnanti di ballo, alimentati dal vizio della Celentano di fare la bastian contrario, si è aggiunta la maretta tra i maestri di canto.

I veterani Grazia Di Michele e Fabrizio Palma, infatti, sembrano non vedere di buon occhio la promozione a pieno titolo di Luca Jurman, che da stagista defilato si è imposto prepotentemente nella commissione didattica. I ragazzi lo trattano come un vero e proprio guru, perché sanno quanto faccia comodo avere dalla propria parte uno come lui, in grado di aprir loro le porte giuste alla fine del programma. Jurman sa il fatto suo e ha saputo sfruttare il caso Marco Carta per legittimare il proprio valore aggiunto nella cattedra di canto. Non a caso, la scelta di coinvolgere Beppe Vessicchio nelle lezioni di teoria musicale sa tanto di contropartita per arginare il nuovo, minaccioso elemento.

In tutto questo, non c’è più partita: ogni sfida di squadra è legata al bello e il cattivo tempo dei favoritismi personali. I cantanti Marta Rossi e Pasqualino Maione arrivano in puntata con piglio antipatico e rancoroso, il primo perché consapevole di non andare a genio a Jurman e la seconda perché malvoluta da tutti i professori, che quasi ci prendono gusto a vederla sbagliare per favorire i componenti dell’altra squadra. In particolare, finisce nel mirino Francesco Palma, reo di non aiutarla a superare i suoi difetti tecnici e di limitarsi a rimproverarla quando continua inevitabilmente a commetterli. Ogni votazione finisce per tramutarsi in una faccenda personale, in balia di facili entusiasmi e rivalse impossibili da estirpare.

Per non parlare del surrogato degli esami di sbarramento, che vede ogni settimana i primi tre di ogni categoria, appartenenti alla squadra vincente nella sfida settimanale, giocarsi la carta della promozione meritocratica al serale. Ora non devono più prepararsi in tutte le materie - motivo in più per non studiare - ma affrontare delle interrogazioni all’impronta nella loro disciplina, con cui aggiudicarsi la possibilità di arrivare direttamente in prima serata senza passare prima dalla classifica. Consapevoli di non essere cacciati dalla scuola se vanno male e di non guadagnare l’ambita maglia se non sono i cocchi dei professori, la loro preoccupazione di fare bella figura è pressocché nulla.

Si sa che l’unica in grado di meritarsi l’approvazione collettiva è la superfavorita della classe (comunque a buon diritto), l’attrice Marina Marchione, mentre intoccabili e dalla presenza al serale altrettanto garantita paiono i due ballerini-gioiello, Francesco Mariottini e Giulia Piana, a loro volta funzionali all’immagine del programma.

Il telespettatore in età da scuola dell’obbligo, di fronte a questi copioni spesso prevedibili, si chiede che senso abbia studiare, impegnarsi e appassionarsi alla materia, se l’unica cosa che conta, a fini del successo scolastico, è accallappiarsi la simpatia del prof. Inizialmente, l’aumento di spazio a loro dato era funzionale a compensare il volere del pubblico, spesso acritico e privo dei mezzi tecnici per distinguere il più raffinato talento dall’idolo incapace. Ora, invece, il loro ruolo di guida si è trasformato in un vero e proprio abuso di potere, che fa del registro un modo per togliersi soddisfazioni personali ai danni di un collega altrettanto arrivista.

Difficile stabilire se questo andazzo sia istigato dagli autori o sorga spontaneo, ma una cosa è certa: un professore degno di questo nome non dovrebbe mai abdicare al suo mandato etico, anche o forse a maggior ragione se si mette in vetrina in televisione, dove rappresenta un esempio per milioni di aspiranti talenti. Gli Amici professori farebbero bene a guardarsi una puntata di Forum, il tribunale a sfondo verace della tv i cui giudici non hanno mai rinunciato alla loro dignità, di professionisti e persone.

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