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venerdì 14 dicembre 2007

"Una lobby interna alla Chiesa che contesta apertamente e critica sia l’autorità, sia il magistero del Pontefice". Lo dice il Monsignore sospeso.

Le fatiche della Chiesa.

(Monsignor Tommaso Stenico - Umanesimo cristiano) Ho sempre dovuto pagare un doppio scotto alla vita:
- intuire con un certo anticipo cambiamenti socio/culturali e quant’altro e non trovare condivisione;
- non essere ricordato come colui che l’aveva anticipato, quando altri arrivano al medesimo traguardo!
Pertanto sono, da una parte, felice per il comune sentire di alcuni fenomeni da me anticipati qualche anno fa; mentre non posso non patire per l’oggetto da me anticipato e ora condiviso.

Il riferimento è il duro e severo attacco alla Chiesa cattolica che ho denunziato almeno a partire da sei sette anni fa, a cui si aggiunge – oggi – l’amata Persona del Pontefice Benedetto XVI.

Mentre qualcuno parlava nel passato di “macchia rossa”, ora si parla di “macchia verde”, laddove il “verde” sta per l’imperante laicismo, la dittatura del relativismo, il riduttivismo etico e morale, il soggettivismo esacerbato, il secolarismo aggressivo e a tratti persino intollerante, un radicalismo intellettuale che attacca, senza sfumature, il cristianesimo, con la conseguente eclissi del sacro.

Se ne era parlato già sul finire degli anni 70 di eclissi del sacro; ma mentre allora – a mio modo di vedere - il fenomeno fu più di protesta, ora la cifra è di marcata elaborazione culturale.
Le fonti - sempre difficili da individuare - sembrano rintracciabili in autentiche lobby di un potere forte culturale, economico e politico, mosse prevalentemente dal pregiudizio verso tutto quello che è cristiano, cui la mass-medialità ne amplifica la risonanza.

Vi è un binomio che veicola questo severo e frontale attacco alla Chiesa che potrebbe essere raccolto nei termini laicità e non discriminazione.

Nel nome della laicità, che di fatto è laicismo integralista, la Chiesa dovrebbe essere ricondotta in una sorta di intimismo catacombale, per cui il magistero ecclesiale e pontificio dovrebbe trovare eco solo ed esclusivamente tra gli addetti ai lavori, il cui numero – tra l’altro – si fa sempre più esiguo.

Analogamente in nome della non discriminazione, il magistero della Chiesa non dovrebbe permettersi di esprimere pareri sull’ individuale e sovrano esercizio della libertà umana a cui è rinviata ogni scelta personale. Si pensi ancora solo per un momento ai grandi e non negoziabili temi relativi all’esistenza umana: l’inizio della vita, la naturalità della morte, la manipolazione genetica, il matrimonio e la famiglia …

Ed è Benedetto XVI che sostiene il dovere della Chiesa a dire la sua al riguardo: "Se ci si dice che la Chiesa non dovrebbe ingerirsi in questi affari, allora noi possiamo solo rispondere: forse che l'uomo non c'interessa? I credenti, in virtù della grande cultura della loro fede, non hanno forse il diritto di pronunciarsi in tutto questo? Non è piuttosto il loro - il nostro - dovere alzare la voce per difendere l'uomo, quella creatura che, proprio nell'unità inseparabile di corpo e anima, è immagine di Dio?" (Benedetto XVI - Discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2006)

Non è difficile avere chiara questa pagina soprattutto se si seguono certi dibattiti televisivi, se si leggono certe pubblicazioni, o se, scorrendo le pagine dei quotidiani, si da un’occhiata ai fondi, o alle opinioni, o a qualche illuminato editoriale!

E che dire degli illuminati scrittori di libri recenti, senza la cui produzione la storia sarebbe rimasta orfana di …. corbellerie quanto mai assurde?
O di mostre recenti che ricorrono alla immagine stessa di Cristo nell’illazione evidente a situazioni del tutto morbose?

Ovviamente tutto ha una finalità spiccata e precisa: colpire al cuore la comunità dei credenti e relegare la Chiesa in sacrestia e costringendola a rivolgere il suo magistero a coloro che intimisticamente fanno professione di fede cattolica.
L’attacco più evidente è al Papa Benedetto, che con la sua parola chiara, penetrante, acuta, dotta e, per questo, semplice nella comunicazione e nella intelligibilità è la Persona prima da colpire e da ridurre al silenzio. Lo si beffeggia, lo si umilia con illazioni aberranti per scalfire il suo carisma e il suo ministero petrino.

Ovviamente molti non sono stato affatto contenti per la sua nomina a Successore di Pietro e Vicario di Cristo. Lo si ricordava – assai erroneamente – come l’antico difensore della ortodossia quale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, senza conoscere l’uomo della carità e della misericordia, che non rinuncia a farsi anche correzione fraterna.

E qui vedo un’altra lobby di potere proprio all’interno della Chiesa!
Ho sempre diffidato e temuto, come il morso dell’aspide, chi della Chiesa SI serve piuttosto che servirla!
Ho sempre diffidato di chi condanna e preferisce fare l’esame di coscienza agli altri piuttosto che fare il proprio.
Di norma sono quelli che – fatta salva la facciata – si limitano all’osservanza esterna della norma, mentre la sostanza è tutta da verificare.
Ho amato da sempre chi, per fare il bene, non ha paura di sporcarsi le mani.
E mi pare che oggi sono molti i farisei che – fata salva la facciata – dietro le spalle attaccano, borbottano, seminano zizzania, non condividono, o condividono formalmente, distinguono, interpretano.
C’è poi, una parte di questa lobby interna alla Chiesa che contesta apertamente e critica sia l’autorità, sia il magistero del Pontefice.

Quante volte ho nutrito una infinita tristezza per la solitudine di papa Benedetto! Lo diceva Paolo VI, il quale autodefinendosi, parlava della doverosa solitudine del Papa. Ma la solitudine di Papa Benedetto mi procura dolore.
La contestazione del suo magistero e della sua autorità mi ferisce.
L’attacco dei media, la calunnia, la satira che rasenta la blasfemia, mi sono ormai insopportabili, anche perché manifestamente di parte. La critica è evidente che sia qualunquista, senza fondamento alcuno, mai costruttiva.
Molte volte ho l’impressione che vi sia qualcuno che gridi: “sparare nel mucchio”!
E certi organi di informazione colpiscono e ammazzano molto di più dei proiettili!

E’ vero che Gesù aveva detto: “un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. (Gv 15,20),
Ma ha anche assicurato: “io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt 28,20)

Non voglio piangermi addosso per questo gioco strano del destino umano, anche perché ho imparato comunque a godere allorquando le mie anticipazioni guadagnano condivisione.
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Ndr. Monsignor Stenico lo seguiremo da vicino, perchè tramite il suo blog sta inviando messaggi poco chiari a noi poveri terrestri ma certamente chiarissimi per qualche componente della "curiona" romana. Messaggi da far circolare quelli del Monsignore probabilmente hanno anhe una valenza intimidatoria... chissà. Staremo a vedere, certo è che noi non lo perdiamo di vista, perlomeno il suo blog. (Aspis)

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