banda http://blografando.splinder.com

venerdì 14 dicembre 2007

Mike Bongiorno oltre la tv. Ora conduce le riforme.


(Panorama) Nel 1994 si era lasciato andare ad una previsione che neanche il più immaginifico dei maghi avrebbe vaticinato: “Silvio Berlusconi governerà per dieci anni e poi toccherà all’unico bravo del centrosinistra: Walter Veltroni”. Di chi era la previsione? Di Mike Bongiorno.

Il suo attivismo pubblico nelle ultime settimane, dopo l’accordo Berlusconi-Veltroni, non è certamente passato inosservato tra gli analisti politici: in una puntata di Porta a Porta ha cantato le lodi del Caw (neologismo di Giuliano Ferrara per nominare l’alleanza Berlusconi-Veltroni). E nei due schieramenti c’è chi ha ribattezzato il signore del telequiz come il “conduttore delle riforme”.
Mike, una vita passata davanti alla telecamera, è buon amico, ma soprattutto ottimo conoscitore dei due animali televisivi, Walter e Silvio. Le prime trasmissioni di Bongiorni in Rai, lui lo ricorda spesso, le ha condotte perché chiamato da Vittorio Veltroni, il papà di Walter. Poi, negli anni Settanta, il colpo di fulmine con Berlusconi: “Dopo 30 minuti insieme al ristorante avevo già capito che avrebbe fatto molta strada, anzi se fosse stato in America sarebbe diventato presidente Usa”.
Ieri l’università Iulm di Milano gli ha conferito una laurea honoris causa in televisione. E lui si è cimentato in un tentativo di pax televisiva: a rendergli onore c’erano Fedele Confalonieri e Paolo Gentiloni. Mike ha chiesto una stretta di mano fra i due: “Mi fate il piacere, volete stringervi la mano?”. Un tentativo che in molti spiegano essere simbolico, ma che potrebbe essere l’inizio verso la strada del dialogo e dell’accordo. Non solo sulle riforme istituzionali, ma anche sulla tv.
Alla cerimonia per conferire a Mike il titolo di dottore non poteva mancare il sodale, il compagno di spot, Fiorello. Che non si è fatto sfuggire l’occasione di fare un po’ di battute: oltre a dire a Mike di non commuoversi ha proposto a Confalonieri di chiamare Berlusconi al telefono: “non mi dica che non ha il suo cellulare: come avrebbero fatto a intercettarvi?”.

Proprio quelle intercettazioni sembrano mettere a rischio le riforme tanto sponsorizzate da Mike, visto che Berlusconi ha detto che si tratta di una manovra per sabotare il dialogo. Un dialogo che proseguirà e su cui, in molti nei palazzi della politica sono pronti a scommettere anche senza essere a Rischiatutto, Mike metterà lo zampino. E se il figlio Nicolò, che intraprende ora la carriera di regista, vorrebbe “raccontare con le immagini, con un film, l’incredibile carriera di papà”, Mike non lascia. Ma, ça va sans dire, raddoppia: “Non crederete che la mia carriera finisce qui - ha esclamato agli universitari l’instancabile showman – a 83 anni”.

No, dottor Bongiorno – alla faccia del New York Times - non ci crede nessuno. Tanto che già si mormora che ci sia un laticlavio ad aspettarla: senatore a vita. Da quiz all’eternità…

LEGGI ANCHE: Ottant’anni di Allegria! L’intervista a Mike Bongiorno (in .pdf)

Sphere: Related Content

Nessun commento: