Il divo inglese conferma di essere onorato dalle simpatie omosessuali, ma che è il suo look è merito solo della moglie Victoria.
(Renato Tortarolo - Il Secolo XIX) David Beckham non smette di stupire. Non tanto per le esternazioni sulla sua vita privata o sul sentirsi «orgoglioso di essere un'icona gay» come ha fatto due giorni fa, quanto per la strategia originale che sta adottando in vista dell'addio al calcio. Il 32 enne fuoriclasse inglese, in forza al Galaxy di Los Angeles dove per la verità non ha dato gran prova di sé, si sta preparando infatti al grande salto, al momento di appendere le scarpette al chiodo.
Se la moglie Victoria è tornata ai fasti del pop con il tour insieme alle Spice Girls, il biondo David si sta ritagliando un nuovo personaggio, nato dalle ceneri dello strambo consorte che confessa di indossare i tanga e i sarong della moglie. Dice Beckham, che ormai esterna un giorno sì e un giorno no: «Senza dubbio Victoria ha un'influenza decisiva nel mio look. Credo che tante coppie sarebbero felici di un partner che ti dice cosa ti sta bene e cosa invece no. Che ispiri il tuo senso estetico nel vestire. Sono molto pignolo e, in assenza di mia moglie, mi preparo tutto la sera prima. Devo andare a letto sapendo cosa indosserò sino all'ultimo particolare».
Onore. Da qui, il passaggio successivo: «Sono molto onorato di avere l'etichetta di icona gay». A confermare quest'ultima confessione c'è una campagna pubblicitaria che ha fatto molto discutere, quella dell'intimo Emporio Armani in cui il calciatore è semi sdraiato, con la camicia aperta sul torace tonico e un paio di slip che non lasciano nulla all'immaginazione. Un look studiato nei minimi particolari, che rispecchia il genere "metrosexual": aspetto iper curato, depilazione, uso di cosmesi innovativa.
«Mi è sempre piaciuto apparire in ordine, lo facevo già da ragazzino - dice Beckham - una volta indossai knickerbocker e scarpette da ballo. Mio padre non ci pensò due volte e mi riempì di botte, ma io mi sentivo felice». A dispetto dell'amore per il glamour, però, il calciatore è incappato in clamorose cadute di gusto, come la volta che indossò un sarong di Jean-Paul Gaultier: molto bello ma adatto a una donna e non a un "metrosexual". Anche la sua esternazione sull'uso estemporaneo di intimo femminile, quello di Victoria, gli è costata ripetute umiliazioni mediatiche. Ma Beckham, grazie alla moglie, se n'è tirato fuori e dopo il contratto da testimonial per Armani le sue azioni, nel borsino del gusto, sono risalite. Anche e soprattutto per la parola decisiva della comunità gay: David è un idolo, quindi non si tocca per nessun motivo.
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