(Trotzky blog) La maggioranza ha dato finalmente un primo, timido segnale della sua volontà di recuperare la laicità perduta.
Fino a questo momento, al perentorio squillo di tromba, che chiamava le agguerritissime divisioni teodem a difendere i meccanismi grazie ai quali vengono tuttora trasferiti milioni di euro dalla casse dello Stato a quelle del Vaticano, rispondeva con uno squillo altrettanto perentorio solo una sparuta pattuglia radicale.
Adesso finalmente è iniziata l'inversione di tendenza tanto attesa dai laici, che vedono da tempo i loro princìpi calpestati da un ceto politico eccessivamente orientato ai compromessi e alle soluzioni condivise.
L'altro ieri infatti il Parlamento ha votato un ordine del giorno che chiedeva di assegnare allo Stato la porzione dell'otto per mille su cui i contribuenti non avevano esercitato nessuna scelta.
Per la prima volta dunque i partiti di sinistra, inclusa la neonata "Costituente Socialista", consapevoli del fatto che in tema di cedimenti alla chiesa si è superato il livello di guardia, hanno deciso nel senso favorevole allo Stato, salvo il Partito Democratico, che, venendo meno ancora una volta alla promessa di laicizzare le Istituzioni, si è diviso in favorevoli, contrari, astenuti e parlamentari che non si sono presi nemmeno la briga di votare.
La mancata approvazione dell'ordine del giorno - che mirava tra l'altro a colmare almeno in parte la voragine del nostro debito pubblico - ci lascia perplessi sulla effettiva volontà di questo partito di assumere una posizione unitaria sui temi che riguardano i diritti civili.
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