(Gustoblog) Oggi le capsule in metallo di famosi Champagne o di spumanti sono ricercati oggetti per collezionisti. In realtà esse ricoprono una funzione importante: rendendo più sicura la chiusura delle bottiglie, evitano perdite di vino e anidride carbonica che causerebbero un’ossidazione e quindi il danneggiamento del vino stesso.
Prima delle capsule con relative gabbiette, veniva utilizzato uno spago, il quale però tagliava leggermente il tappo, che fuoriusciva a causa della pressione interna alla bottiglia; ciò causava perdita di gas e quindi del prezioso perlage.
L’invenzione della capsula, fissata sulla parte superiore del tappo e assicurata al collo della bottiglia con il fil di ferro, è opera di Adolphe Jacquesson, produttore di Champagne di Chalon sur Marne, che il 15 Novembre 1844 depositò il brevetto. È curioso come oggi, a 163 anni di distanza, in un’epoca in cui persino il remuage è diventato meccanizzato, la capsula dei tappi di Champagne sia una delle poche cose del vino rimaste immutate. La foto è tatta dal sito: www.comprensivoturbigo.it
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