(Queerblog) Un appuntamento importante, il solito traffico sfiancante che rallenta la meta. Lei indossa un abito da sera. Lui uno smoking. Un appuntamento importante e galante. Entrambi corrono da parti opposte della città per raggiungersi. Ma la fine non è come può sembrare. Al termine della corsa si raggiungono. Lui incontro a un altro lui. Lei incontro a un’altra lei. Quale conclusione migliore di un bacio appassionato fra le due coppie?
Se lo avete visto in questi giorni in tv, sapete che stiamo parlando del nuovo spot orologi D&G, Dolce e Gabbana. Non è, a dire il vero, la prima volta che i due stilisti dedicano una pubblicità ai gay. E via via si fanno sempre più radicali ed esplicite (la foto si riferisce allo spot dello scorso anno).
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La sfilata uomo moda 2008.
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Ma che dite: sfruttano solo il loro pubblico oppure pensano di essere utili alla causa? Ma poi è vero che chi compra gli accessori D&G sono i gay? A me pare che siano solo i coatti. E allora perché spingere sul tasto del target gay quando forse non è davvero quella la loro fetta di mercato? E sarà vero che la casalinga vedendo questa pubblicità imparerà a digerire di più i gay o le lesbiche? O escalmerà sprezzante “Che schifo” mentre scola la pasta? E voi cosa ne pensate di questo ultimo spot? A voi la parola. A voi che dovreste essere in teoria il target di riferimento della pubblicità o forse solo il piglio di due stilisti che vogliono ribadire sempre e comunque di essere gay.
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