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giovedì 1 novembre 2007

Governo: I dubbi di "Liberazione". Perchè restiamo con Prodi?

Non sacrificare nostra esistenza per paura che torni Berlusconi.

(Apcom) - "Vale la pena di restare in questo governo? O più precisamente: cosa è che obbliga la sinistra a restare dentro un'alleanza che in nessun modo la rispetta?". Sono le domande 'proibite' che Liberazione, organo di Rifondazione comunista, pone alla sinistra, all'indomani di una in riunione di redazione piuttosto "accesa". Scrive oggi il direttore Piero Sansonetti che tutti i redattori del quotidiano hanno espresso "forti dubbi" sull'opportunità di rimanere nell'esecutivo.

I motivi, elencati da Sansonetti, sono vari: dalle annose questioni circa il mancato rispetto di alcuni impegni assunti nel programma dell'Unione (i Pacs e il superamento della legge 30, tra le altre cose), alle spaccature più recenti: la bocciatura della commissione d'inchiesta sui fatti del G8 di Genova, l'annuncio di Dini che avverte Prodi che non voterà gli articoli della Finanziaria voluti dal Prc sui precari nella pubblica amministrazione. E, da ultimo, la mossa di Walter Veltroni, accusato di aver fatto contro i rumeni delle dichiarazioni "oggettivamente razziste", che chiede e ottiene misure più severe contro l'emergenza criminale. "Il governo - accusa Liberazione - prende atto delle indicazioni di Veltroni (che evidentemente è diventato un premier aggiunto con il potere di convocare il consiglio dei ministri) si riunisce d'urgenza per decidere come attuare nuove misure repressive, che aggirino le leggi europee e che sospendano lo stato di diritto almeno in alcune sue parti. Chissà come mai - chiede polemicamente Sansonetti - il governo non ha trovato invece che fosse un'emergenza, e richiedesse una riunione urgente, il fatto che in Calabria un bambino di 12 anni è morto, e poteva essere salvato, perché non è arrivata l'ambulanza?".

Per tutte queste cose, spiega Sansonetti, è necessario chiedersi se "vale la pena di restare in questo Governo". E' vero, ammette, "che in questo clima il ritorno al governo di una destra forte è rivitalizzata dalla sconfitta del centrosinistra potrebbe essere devastante". E, tuttavia, "comincio a dubitare che sull'altare di questa cruda e crudelissima verità si possa sacrificare la nostra esistenza". Oltretutto, conclude, "da un lato i centristi dell'Unione ci intimano disciplina e lealtà all'alleanza. Dall'altro, il loro leader (vale Veltroni per tutti) avverte che alle prossime elezioni intende rompere questa alleanza. Questo non è un elemento nuovo, che deve modificare le nostre valutazioni degli ultimi mesi?".

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