banda http://blografando.splinder.com

giovedì 1 novembre 2007

Nazisti: La notte dei Thyssen.

Un castello in Austria. Una contessa. Ospiti nazisti. Prigionieri ebrei. Poi la strage. Ecco perché dopo 52 anni un giornalista inglese svela la storia nascosta di una grande famiglia.

(Wlodek Goldkorn - L'Espresso) È tutto vero. Il massacro c'è stato. È accaduto durante la festa che la contessa Margit von Thyssen Bornemisza ha dato per i suoi ospiti al castello di Rechnitz il 24 marzo 1945. Presumo, dagli indizi piuttosto forti, che lei era lì, mentre si sparava ai prigionieri, ma non ho le prove materiali, i testimoni oculari non sono più tra i vivi...

David R. L. Litchfield
nel passato si è occupato di riviste glamour. Assieme al celebre fotografo David Bailey pubblicava a Londra il patinatissimo 'Ritz'. Poi, all'improvviso gli è capitata tra le mani una delle più raccapriccianti storie del secolo scorso. La storia, che sembra scritta apposta per illustrare che cosa è il male metafisico, un male assoluto, senza alcuna ragione né razionalità, è quella di una festa danzante in un castello al confine tra l'Austria e l'Ungheria, dove vengono uccisi quasi 200 ebrei, ammazzati per divertire la castellana e i suoi amanti. La Seconda guerra mondiale ha tramandato molte vicende di assassini di massa, compiuti per eseguire ordini malvagi. E basti pensare ad Auschwitz, dove uomini e donne delle SS mandavano ogni giorno persone alle camere a gas e poi la sera e nel weekend andavano a divertirsi nella baita sulla riva del fiume Sola. È accaduto qualcosa di simile anche con gli uomini del Battaglione 101 che massacravano gli ebrei in Polonia (descritti nel libro di Christopher Browning, 'Uomini comuni'). Qui la storia è diversa: il massacro è il culmine estetico di una festa dei dannati che dopo ore di balli, bevute, seduzioni, si danno al piacere di uccidere per uccidere, e poi tornano a ballare, bere e sedurre.

Questa storia di 52 anni fa era nota, ma ha scosso le coscienze e ha provocato una vera discussione solo in questi giorni, perché se ne è parlato sulla 'Frankfurter Allgemeine Zeitung

'. Dice a 'L'espresso' Litchfield, che assieme alla moglie Caroline Schmitz (che lo ha aiutato nelle ricerche) abita nell'Isola di Wight: "Ho cominciato questo lavoro nel 1992 per ragioni commerciali. La famiglia von Thyssen mi ha commissionato un libro che avrebbe celebrato la loro dinastia. Poi ho fatto le mie scoperte". È nato così 'The Thyssen Art Macabre', pubblicato a febbraio scorso a Londra, e dedicato appunto alla famiglia Thyssen, gotha del jet set e giganti dell'acciaio, e che ha posseduto la più grande collezione privata dell'arte del mondo, ceduta allo Stato spagnolo dal barone Heini von Thyssen Bornemisza, negli anni Novanta.

Ma torniamo a quella notte. Lo scenario è quello di 'Götterdämmerung', il crepuscolo degli dei. Mancano poco più di sei settimane alla resa del Terzo Reich. L'Armata rossa si sta avvicinando ai confini dell'Austria, a Rechnitz. Nella follia dei capi del nazismo, decine di migliaia di ebrei ungheresi vengono portati, in una 'marcia della morte' verso Ovest, verso l'Austria, per costruire la 'Ostwall', il vallo orientale: Hitler pensa di poter fermare l'avanzata dei sovietici. Molti di quegli ebrei muoiono strada facendo, alcune centinaia, finiscono a Rechnitz. Secondo Litchfield, 600 di loro sono alloggiati "in condizioni disumane nei sotterranei del castello". Il castello, a sua volta, è abitato da Margit von Thyssen Bornemisza, sposata con il conte Ivan Batthyány. "Margit", racconta Litchfield, "era una donna sessualmente molto attiva, e poi le piaceva moltissimo andare a caccia". Sono due caratteristiche che hanno a che fare, spiega, con ciò che è successo quella notte. Al castello Margit non è sola. La dimora è requisita dalle SS, "ma la famiglia Thyssen, dalla Svizzera, dove vive il padre Heinrich e il fratello piccolo di Margit, Heini, contribuisce al suo mantenimento". E a Rechnitz ospite fisso è Joachim Oldenburg, iscritto al partito nazista e funzionario della Thyssengas, azienda di famiglia e una specie di curatore di Margit. "In realtà è il suo compagno di caccia e di letto", precisa Litchfield. L'altro personaggio chiave è il locale boss della Gestapo, Franz Podezin. Anche Podezin è compagno di letto dell'irrequieta contessa.

Sphere: Related Content

Nessun commento: