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sabato 6 ottobre 2007

Prodi e la Jolie secondo Vaime.

(Enrico Vaime - Virgilio.it) In questa fiera di pubbliche relazioni, in questa mostra di disponibilità mondane che è la vita pubblica e, soprattutto in questi giorni, politica, poche righe in cronaca ci hanno fatto pensare che ci sono personaggi ruspanti refrattari alla comunicazione, alle pi-erre, all’esibizione interessata.

Diceva il giornale con secchezza cronachistica che il presidente del consiglio Prodi in Usa, non ha ricevuto Angelina Jolie che chiedeva di parlargli.
Quale altro personaggio nostrano avrebbe mancato un incontro inutile sì, ma promozionale come quello con la temperamentosa ed affascinante diva hollywoodiana? L’ex presidente, in una analoga situazione avrebbe convocato stampa e TV, avrebbe sfoderato le sue protesi più convincenti, avrebbe omaggiato la diva con qualche simbolico regalo, avrebbe detto (lo fa, lo fa): “Ah, se non fossi sposato!” invitando la Jolie ad una visita ai cactus della villa sarda.

Un altro leader in campagna promozionale non si sarebbe trattenuto dal chiedere di inglobarla nella sua schiera di supporters benpensanti e benportanti. Prodi no. Ha detto alla Jolie postulante che aveva da fare. Non ha reagito al nome così popolare e all’aspetto che forse non ha avuto modo di valutare, chi sa. Io sono sicuro che il nome di Angelina Jolie non gli ha detto niente. Avrà forse chiesto (non mi dispiace pensarlo) burbero e indaffarato: “Giòli: un cognome che non mi è nuovo. E’ di Modena?”.





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