Monsignor Rino Fisichella (ultimo a destra) assieme al Cardinal Ruini e marcello Pera, ex Presidente del Senato.
Da 'Famiglia Cristiana' solo una provocazione.
(Apcom) Giusto prendere le impronte ai bambini rom. "L'obiettivo delle impronte è di portare i bambini rom a scuola, e le impronte sono l'unico modo per capire chi sono e chi non sono. Questo è conforme alla dignità della persone nel momento che non diventa discriminatorio, se è fatto nei confronti di un solo gruppo": parola di monsignor Rino Fisichella, rettore della Università Lateranense, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e cappellano di Montecitorio.
"Purtroppo abbondano le strumentalizzazioni politiche - dice in una intervista al 'Messaggero' - rimprovero alla politica di strumentalizzare la Chiesa. Si tende ad avere dell'insegnamento cattolico una visione parziale e non si vede l'orizzonte globale. Sicchè il contenuto del messaggio alla fine sfuma".
Per Fisichella inoltre "è evidente che l'immigrazione clandestina è un reato; la Chiesa non difende l'immigrazione clandestina come fenomeno in sè. Semmai - spiega - difende le persone che una volta che sono sul territorio hanno dei diritti. Non si possono ributtare in mare, occorre dare loro sostegni".
Il vescovo entra anche nella polemica che da giorni coinvolge 'Famiglia Cristiana' e il Governo. La paura di un ritorno in Italia del fascismo? "Mi pare fuori dalla storia, uno slogan fuori luogo, forse solo una provocazione. È però - conclude Fisichella - un giudizio espresso da una testata che ha tutta la libertà di farlo. Ci può essere chi è d'accordo e chi no. Nel dibattito pubblico ognuno dice la sua e sarà poi il lettore a farsi una sua opinione".
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