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sabato 16 agosto 2008

Autori, Sono gay e mi viene da ridere.

David Sedaris è uno scrittore cult Usa. Qui spiega cos'è la comicità e perché non vuole sposare il suo ragazzo.

(Susanna Schrobsdorff - 'Newsweek'- 'L'espresso') David Sedaris è un autore di culto. Poco più che cinquantenne, figlio di una famiglia di immigrati greci, da tempo vive a Parigi, perché ama la Francia, l'Europa e per fuggire da New York, città in cui ha vissuto per anni, ma ai cui ritmi di vita e divieti salutisti non si è mai addattato. I testi di Sedaris hanno una forte vena comica, mai buffonesca. Anzi, nei suoi racconti c'è un sottofondo noir e un pensiero di stampo esistenzialista (vedi scheda). I suo libri più importanti pubblicati in italiano sono: 'Mi raccomando: tutti vestiti bene', 'Diario di un fumatore' , 'Ciclopi' (Mondadori). 'When You are Engulfed in Flames' (quando sei avvolto dalla fiamme), il suo nuovo libro di racconti, è diventato un bestseller e un caso negli States. Sedaris ama parlare di se stesso e del suo fidanzato. Soprattutto adora incontrare il pubblico. Le presentazioni dei suoi libri sono delle performance, e lo scrittore teorizza questa forma di attività aristica, perché leggere il testo vuol dire creare un'opera a se stante: lo spiega in questa intervista.

Signor Sedaris, ha detto che nel suo diario ha annotato più di trent'anni di vita. È consapevole del fatto che oggi le sue storie abbiano un umorismo più noir o che siano più serie rispetto a quando ha iniziato?
"Se è così, è una conseguenza delle letture che faccio presentando i miei libri al pubblico. Leggo un estratto davanti agli spettatori, e lo leggo per molte volte. Spesso dicevo a me stesso che in tale punto avrei dovuto far ridere. Alla fine ho imparato una regola fondamentale e paradossale: una volta che hai provato a tutti e a te stesso che puoi far ridere davvero, ti viene la voglia di verificare che cosa succede senza le risate. E scrivi ciò che pensi veramente".

Sta dicendo che gli incontri con il pubblico possono far cambiare il modo di scrivere di uno scrittore affermato come lei?
"Esatto. Se rileggo alcuni dei miei lavori più vecchi, mi viene da pensare che lo sforzo per essere divertenti è uno dei segnali di dilettantismo. A volte le persone mi mandano del materiale e questo sforzo lo si percepisce sulla carta. La sensazione di averlo fatto anch'io mi fa star male".

E come reagisce il pubblico alla lettura di 'When You are Engulfed in Flames', l'ultimo libro?
"La storia che mi dà più soddisfazione a leggere è 'All the Beauty You'll Ever Need'. Ma c'è anche un'altra storia, 'Town and Country' (città e campagna), che mi piace leggere".

Perché?
"Perché è un racconto che può sembrare spinto. Insisto sul fatto che non si tratta di un racconto 'sporco', ma solo di giochi di parole. Se ti scandalizzi però quando si arriva al sesso con il cavallo, non c'è nulla che io possa fare. Ci vuole una sintonia tra chi ascolta e chi scrive".

Si dice che una volta ha messo la ciotola per le mance sul tavolo dove firmava i libri...
"Passo ore seduto su una sedia a firmare libri. Per rendere la cosa divertente ho pensato di mettere una ciotola per le mance sul tavolo. Non l'ho fatto neanche tutte le sere, e ho accumulato 4 mila dollari. Arrivavo in sala due o tre ore prima e firmavo libri fino a 15 minuti dall'inzio della lettura. E siccome parlo con tutti, in due ore e mezza non riuscivo a firmare molti libri. Così, una volta, prima dell'inizio della lettura sono andato in fondo alla sala e ho detto: 'Firmerò i vostri libri adesso per cinque dollari'. Ho avuto successo, perché chiunque sia sano di mente, se ha la possibilità di scegliere tra pagare cinque dollari o aspettare due ore e mezza, sceglie di pagare cinque dollari. Una volta che ho iniziato a farlo non sono più riuscito a fermarmi. Spesso c'è solo una sedia in sala e di solito è dietro al podio. Normalmente la cedo a una donna incinta dicendo: 'Se c'è una donna incinta o qualcuno che usa le stampelle in sala può avere questa sedia'. Poi mi è venuto in mente che stavo dando via qualcosa che poteva farmi guadagnare. Perciò ho iniziato a dire: 'Per 20 dollari puoi avere questa sedia ed essere la prima persona alla quale firmerò il libro dopo la lettura".
Cosa fa con quei soldi?
"Mi capita di andare come ospite in radio pubbliche dove ci sono stagisti che non vengono pagati, e regalo loro cento dollari. Oppure quando autografo i libri e c'è qualcuno che ha l'aria di aver bisogno di 50 dollari, gli dico: 'Mi pare che lei potrebbe aver bisogno di 50 dollari...', e glieli do".

Parliamo della sua vita privata. La California ha dato il via libero ai matrimoni gay. Sposerà il suo fidanzato Hugh?
"Siamo il tipo di persone che non si sposerebbero comunque. Conosco molte coppie eterosessuali che la pensano allo stesso modo".

Il matrimonio gay non c'è in Francia, Paese che lei ama tanto...
"Ci sono le unioni civili. E nessuno dice 'se permettiamo il matrimonio tra gay, allora perché non permettiamo alle persone di sposare il loro cane?'. Anche se scrivo di persone che fanno sesso con i cavalli questo non vuole dire che vorrei sposare un cane. Ma poi, forse mi sposerei per un solo motivo: per non dover più sentire la parola 'partner'. A me piace la parola 'ragazzo'. Anche se fossi un ottantenne lui resterebbe il mio ragazzo".
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Ironico, trasgressivo, paradossale David
Tutti i personaggi delle storie di Sedaris. Tra l'esilarante e il malinconico.
(Andrea Visconti - L'Espresso) Dopo cinque raccolte di esilaranti racconti David Sedaris torna alla carica, ma questa volta il suo straordinario senso dell'umorismo lascia trasparire una maturità che viene inevitabilmente dall'avere superato i cinquant'anni. Cinquant'uno per l'esattezza. La copertina stessa di 'When You Are Engulfed in Flames' lascia trasparire che qualcosa è cambiato nello scrittore americano da quando nel 2004 pubblicò 'Mi raccomando: tutti vestiti bene' (Mondadori), con cui si impose come scrittore di culto, capace anche di vendere centinaia di migliaia di copie. La copertina del nuovo libro ha un'immagine tutt'altro che esilarante, di un teschio che fuma. Non è un caso che le dita ingiallite dalla nicotina di Sedaris da alcuni mesi non sono più occupate a tenere in mano un'immancabile sigaretta. Ha smesso di fumare - come descrive nel racconto 'The Smoking Section' - e allo stesso tempo ha colorato la sua brillante scrittura di una presa di coscienza della mortalità. Un esempio: il racconto 'The Old House'. La storia di uno studente che affitta una stanza nella vecchia casa di un'eccentrica signora in North Carolina. Lo studente è lui, Sedaris. L'autore, con uno sguardo patetico su se stesso, descrive la sensazione di squallore per essere così simile all'anziana affittuaria con indosso un cappello che la fa sembrare un cesto di frutta. Ma dopo 15 pagine di sprizzante autoironia, lo scrittore si lascia andare a qualche pensiero malinconico e serio: "Quello che non avrei mai creduto di pensare è che tutti quegli oggetti", scrive facendo riferimento alla collezione di anticaglie della signora Peacock, "un tempo erano nuovi. Qualsiasi cosa, se passa abbastanza tempo, riesce a sembrare bella. Non deve fare altro che sopravvivere". La maturità dell'eterno ragazzino Sedaris emerge anche in 'Keeping Up', un travolgente racconto su anni di viaggi in giro per il mondo col suo fidanzato Hugh. "Quando ritorno gli amici mi chiedono che cosa ho visto,e rispondo sempre di avere visto la schiena di Hugh", perché rincorre sempre il suo compagno. Ma al di là della battuta emerge un travolgente amore di coppia e il bisogno di stabilità. "Non importa quanto io sia arrabbiato. Alla fine tutto si riduce a questo: se me ne dovessi andare, poi cosa succede? Dopo 30 minuti di rabbia poi lo rivedo fra la folla e mi rendo conto di non essere mai stato così felice in vita mia. Eccoti, gli dico. E quando mi chiede dove ero finito gli rispondo che mi ero perso". I personaggi di questa raccolta dei racconti sono un po' quelli di sempre. La famiglia, sua sorella Amy, la vicina di casa Helen, il fidanzato con cui vive a Parigi da otto anni. I suoi testi non vogliono essere solo autobiografici. Sedaris mette in moto una libera associazione di pensieri che fanno riflettere sulla realtà.

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