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sabato 16 agosto 2008

Ai giornali di partito contributi per un miliardo. In sette anni.

Giornali in Parlamento

(Panorama) Un miliardo e 22 milioni di euro. È la cifra che in sette anni (dal 2000 al 2006) la presidenza del Consiglio ha versato agli editori di giornali politici in contributi diretti. Lo rivela Panorama in un’inchiesta pubblicata sul numero in edicola da giovedì 14 agosto. Una cifra cresciuta a ritmi esponenziali: erano 106 milioni nel 2000, quasi 115 milioni nel 2001, 132 nel 2002, fino ad arrivare agli oltre 185 milioni del 2006. E nei prossimi tre anni l’esborso previsto è di 500 milioni di euro.

Finora, incassare il contributo è stato facile: bastava dichiarare la tiratura, presentare un bilancio e poi aspettare la liquidazione della fattura. Le vendite non sono indispensabili. Ma in autunno il sistema subirà una rivoluzione. Al Dipartimento per l’Editoria il trio composto da Gianni Letta, Paolo Bonaiuti e Mauro Masi sta lavorando a uno schema di regolamento che sarà presentato nei primi giorni di settembre (qui la bozza in .pdf).
Non sarà più la tiratura ma la diffusione certificata (vendite e abbonamenti) a stabilire l’importo dell’assegno. Questa semplice regola darà un taglio alle vendite in blocco delle copie stampate (oggi praticate da tutti i gruppi editoriali) e ai non isolati casi di giornali che esistono solo sulla carta e non hanno mai visto un’edicola o un giornalista regolarmente retribuito.

L’elenco dei beneficiati, spiega Panorama, è sterminato: giornali di partito, testate legate a movimenti politici, cooperative (vere e presunte) di giornalisti, quotidiani editi da società controllate da fondazioni o enti morali…
Qualche cifra? In sette anni l’Unità ha incassato 43 milioni; Libero 39,247 milioni; il Riformista 10 milioni (ma solo a partire dal 2003); Avvenire, quotidiano della Cei, testata ammessa dal 2001 , 6,3 milioni; Il Foglio oltre 25 milioni; il manifesto (cooperativa) circa 30 milioni; la Padania 28 milioni.
Né mancano casi eclatanti come La Discussione, giornale fondato da Alcide De Gasperi (15,148 milioni); Linea, organo del Msi-Fiamma tricolore (quasi 16 milioni); il Campanile nuovo, organo dell’Udeur, (quasi 6 milioni); o l’Opinione delle libertà, diretto da Arturo Diaconale (13,542 milioni).

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