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sabato 28 giugno 2008

Gay Pride, parole d’ordine: “Dignità, parità, laicità”.

Gay Pride 2008

(Panorama) Un’acclamatissima Vladimir Luxuria, con una tiara in testa e un gonnellino bianco, ha aperto il corteo: sullo striscione d’apertura del ‘Bologna Pride’ le tre parole d’ordine della manifestazione: “Dignità, parità, laicità”. A tenerlo ci sono, tra gli altri, Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay, Marcella Di Folco, leader del Movimento transessuali italiani (in mise nera in segno di lutto, ha spiegato) e l’ex deputata Luxuria. “Avevano previsto una Bologna grigia e nuvolosa, siamo venuti a colorare questa città”, ha spiegato Vladimir Luxuria. In testa la tiara con la scritta ‘No angel’. Alla domanda sul perché di quella scritta, ha risposto: “Perché, meno male, non sono un angelo”. A sfilare in corteo anche Nicki Vendola, presidente della Regione Puglia, Vittoria Franco, ‘ministro ombra’ del Pd per le Pari opportunità, e Sergio Lo Giudice, presidente onorario di Arcigay. Lungo il percorso molti cartelli a favore della laicità ed anche uno dal tono un po’ spinto rivolto al ministro Carfagna: “Carfy, te la sbatto in faccia la cravatta”, che allude all’invito rivolto dal ministro ad un Pride meno appariscente in giacca e cravatta. E in attesa dei Pacs o Dico che non arrivano Alessandro Grisolini di Firenze e Bernard Vandal del Quebec si sono uniti in matrimonio simbolicamente davanti al consigliere comunale di Sinistra Arcobaleno Alessandro Zan di Padova, che introdusse l’anagrafe delle coppie di fatto. A sancire il matrimonio simbolico una foto e un bacio.

I partiti sono fuori dal Gay Pride. Ma per Franco Grillini, storico leader del Movimento Gay ed ex deputato, manifestare significa fare politica: “La politica dei partiti è scarsamente presente, perché ormai da tempo quelli che in Parlamento hanno abbandonato la battaglia per i diritti politici, ma il Gay Pride è una festa della politica”. Anche Nichi Vendola ha partecipato fin dalla partenza del pre-corteo al Gay Pride nazionale di Bologna. “Non è essere qui è davvero uno spreco, c’è un’energia formidabile è il punto fondamentale per ricominciare battaglie di libertà” ha detto il presidente della Regione Puglia “è una contraddizione non essere qui a fare opposizione ad una destra di ‘acchiappafantasmi’. È un vero peccato che il Pd non ci sia, ma non parlo solo del Pd, tutti quelli che hanno a cuore la domanda di libertà del paese non possono non essere qui”. “Questo pride è diverso perché si sente nel Paese un forte vento di intolleranza” ha spiegato “sono tornate a parlare e a vincere culture regressive. Sulla diversità si gioca una partita cruciale per la democrazia”.


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