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sabato 28 giugno 2008

Gay in marcia in tutto il mondo. Incidenti a Sofia e repubblica ceca.

Cinquecentomila a Berlino, 400 mila a Parigi. La protesta degli ebrei ortodossi a Gerusalemme. Sessanta arresti a Sofia tra cui il leader della destra.
(La Repubblica) Gay pride in tutto il mondo oggi, non solo a Bologna, da Berlino a Parigi /nella foto), da Gerusalemme alla Bulgaria dove per la prima volta la comunità di omo e transessuali ha potuto manifestare il proprio orgoglio e reclamare i propri diritti.

Incidenti a Sofia. Una sessantina di estremisti di destra ha attaccato il corteo di circa un centinaio di persone con sassi, uova e una bomba molotov. La polizia è interventuta per difendere i manifestanti e ha arrestato gli estremisti. Tra questi il leader Boyan Rasate. Il ministro dell'Interno bulgaro ha deplorato l'aggressione. "La Bulgaria è un paese della comunità europea e la gente deve imparare ad accettarci come essere umani normali, non siamo dei criminali" ha detto Peter Moews, ingegnere tedesco di 51 anni che vive a Sofia. Dove la situazione per i gay, lesbiche e i trans è la seguente: gruppi religiosi e di estrema destra avevano chiesto alle autorità di vietare il Gay Pride; il leader della Chiesa ortodossa bulgara ha definito "immorale e peccaminosa" la marcia e il Gran Mufti musulmano ha definto l'omosessualità "una malattia". Il premier bulgaro Serghei Stanichev aveva detto ieri di "accettare le persone di diverso orientamento sessuale" ma "di non approvare la rivendicazione di tale orientamento".

E in repubblica ceka. Militanti dell'estrema destra hanno cercato di disturbare la sfilata del Gay Pride a Brno, nella seconda città della repubblica ceca. Brandendo cartelli con la scritta "Nessun avvenire per gli omosessuali", alcune decine di estremisti di destra completamente vestiti di nero hanno gettato uova e fumogeni sui partecipanti. La polizia ha arrestato tre persone. La sfilata è stata accorciata.
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500 mila a Berlino. Cinquecentomila persone hanno invaso le strade di Berlino e del parco che conduce alla porta di Brandeburgo. Per la prima volta in trent' anni, la manifestazione quest'anno è partita dalla parte orientale della città, un unico happening musicale e politico, chi mascherato da angelo e chi da diavolo, chi agita i fianchi al ritmo di samba e con vestito in tema, oppure abbigliati più semplicemente in jeans e maglietta. Alla testa del corteo c'era Rudolf Brazda, 95 anni, forse l'ultimo sopravvissuto degli omosessuali perseguitati e rinchiusi dal nazismo in campi di concentramento. Brazda ha trascorso quattro anni in un lager nazista per omosessuali a Buchenwald (Turingia) tra il 1941 e il 1945. "Era una vita terribile - ha detto - e oggi mi sento come nel Paradiso della democrazia".

400 mila a Parigi. Nella capitale francese il Gay Pride è arrivato alla settimana edizione. La comunità gay ha marciato anche in nome di "una scuola senza
discriminazioni": Così recita lo striscione che ha aperto la manifestazione animata da 74 coloratissimi carri. In prima fila il sindaco della capitale e candidato alla guida del Partito socialista, Bertrand Delanoe, la sua vice Anne Hidalgo, il presidente della Regione, Jean-Paul Huchon, l'immancabile ex ministro della Cultura Jack Lang ("non ho mai perso un corteo negli ultimi 17 anni", ha puntualizzato). Fra i carri, spicca quello del 'Paris Foot Gay' - associazione calcio gay - patrocinata da Vikash Dhorasoo, ex calciatore di Milan e Paris Saint-Germain, e dalla stilista Agnes B. La marcia gay ospita rappresentanze di quasi tutti i partiti e sindacati, delle principali aziende del paese (dalle ferrovie all'elettricità, Sncf e Edf) e le minoranze religiose.

La contromarcia a Gerusalemme. La marcia dell'orgoglio gay in Israele, decine di migliaia di persone in festa nella vie di Gerusalemme, ha avuto una contromarcia. Gli ebrei ortodossi infatti hanno a loro volta organizzato un piccolo corteo per gridare "vergogna" e "Non sodomizzate Israele".

Tra poche ore cominceranno i gay Pride americani, da New York a San Francisco, da costa a costa.

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