(Dire) Orfani del rave, i centri sociali bolognesi si accoderanno al corteo del Gay Pride. Lo annunciaoggi Rosario Picciolo, leader dell'ex Livello 57, presentando alla stampa le iniziative antiproibizioniste organizzate, insieme a Tpo e Xm24, per le prossime due settimane a Bologna. Il 28 giugno, dunque, insieme all'orgoglio omosessuale sfileranno per le vie della citta' anche i collettivi, al grido di "Per la liberta' di scelta". Niente da fare, invece, per lo Street rave parade che negli anni passati ha creato non poche polemiche sotto le Due Torri. "Vedremo se ci saranno possibilita' di farlo a settembre", si limita ad abbozzare Picciolo. Intanto, il percorso del corteo per il Gay Pride e' ancora allo studio delle istituzioni. "Stiamo facendo approfondimenti e verifiche perche' si svolga nel migliore dei modi", riferisce alla stampa il nuovo Prefetto, Angelo Tranfaglia. Che poi si dice d'accordo con il Questore nel chiamare in causa il primo cittadino di Bologna, Sergio Cofferati. "Il parere del sindaco e' fondamentale" per approvare il percorso, lancia il messaggio Tranfaglia.
Aspettando il Gay Pride per sfilare in citta', i centri sociali approfitteranno dopodomani della festa in ricordo della Liberazione. Il 25 aprile e' stato infatti organizzato un corteo in bicicletta che da Porta Lame, passando per la stazione, arrivera' fino in Piazza dell'Unita'. Al tema dell'antifascismo, spiegano i ragazzi dei collettivi, si unisce anche "la battaglia sui diritti", compreso quello di consumare sostanze stupefacenti. Livello 57, Xm24 e Tpo se la prendono in particolare con la legge Fini-Giovanardi, che condanna al carcere anche per l'uso di marijuana. E "con il nuovo governo prevediamo tempi ancora più grigi", scuote la testa Picciolo.
Proprio oggi, tra l'altro, in Cappella Farnese e' stato presentato un nuovo sistema a tampone per rilevare il consumo di droghe nelle persone che guidano e che sara' in dotazione alla Polizia stradale. Uno strumento che non piace per niente ai collettivi. "Il test della saliva- attacca Max Lorenzani del Livello 57- e' l'ennesimo esempio dell'ondata securitaria e proibizionista che ha investito la citta'. Questa nuova repressione avra' un effetto terroristico- insiste Lorenzani- perche' non sono stati fissati valori soglia che segnano il limite di consumo delle sostanze". Inoltre, aggiunge Picciolo, l'analisi della saliva "andra' a discapito della cannabis, che puo' rimanere in circolo anche per mesi dopo l'uso ma senza avere effetti". La lunga serie di iniziative antiproibizioniste dei centri sociali bolognesi inizia domani sera.
All'Xm24 verra' proiettato una video-inchiesta sulla morte di Aldo Bianzino, un ragazzo finito in carcere a Perugia per avere coltivato marijuana e morto dietro le sbarre. Domenica prossima, 27 aprile, sempre nel centro sociale dell'ex mercato sara' ospite Georges Lapassade, professore emerito dell'Universita' di Parigi e "precursore del '68 francese". Il 3 maggio ci si sposta invece a Roma, per la marcia in favore della legalizzazione della cannabis, mentre il 7 maggio, ancora negli spazi dell'Xm24 a Bologna, e' stato organizzato un forum pubblico su "citta', droghe e sicurezza", dedicato in particolare alla "scomparsa da Bologna delle iniziative per la riduzione del danno- attaccano i collettivi- e all'aumento della repressione". Il 9 maggio, infine, nei locali del Tpo in via Casarini si parlera' dell'esperienza dei "cannabisnsocial club" in Spagna e in Belgio.
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