Forse un movente politico dietro il fenomeno.
«Ladri di pene»: panico in Congo.
Decine di «presunte vittime» di atti di stregoneria. Rischio di linciaggio per i «colpevoli».
(Il Corriere della Sera) E' panico a Kinshasa, la capitale della repubblica del Congo, per i «ladri di pene». Ben tredici persone sono state arrestate dalla polizia con l'accusa di aver usato la magia nera per «far sparire» o «far rimpicciolire» il pene di diverse persone. Gli arrestati sono stati accusati di stregoneria per aver prodotto devastanti effetti sugli rgani genitali di diverse «vittime» anche solo sedendosi accanto a loro in un taxi collettivo. La diffusione della notizia attraverso il tam-tam dei media locali ha prodotto una vera e propria ondata di panico, tanto che le forze dell'ordine hanno probabilmente fermato i presunti stregoni più per proteggerli dal pericolo di linciaggio che per le loro presunte capacità «magiche». Esponenti della polizia hanno anche fermato diverse «vittime» cercando di far notare che i loro organi genitali erano ancora al loro posto. La risposta, riferiscono fonti della polizia, sembra che sia sempre: «Il pene lì, ma è diventato più piccolo», oppure, «Non funziona più».
I RIBELLI DIETRO IL FENOMENO - Fenomeni di questo genere non sono infrequenti nell'Africa centrale , dove è ancora molto diffuso il timore per le pratiche di stregoneria. Dietro al panico per i «ladri di pene», secondo alcuni c'è però un movente politico. Abitanti di Kinshasa hanno infatti accusato una setta separatista di aver montato ad arte il caso per creare disordine e mettere in difficoltà il Governo.
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