Nella stessa giornata della Memoria la parola "omosessuale" esce a fatica. Dell'Utri ha ragione, la sinistra italiana ha rimosso per molto tempo l'omocausto.
(Aurelio Mancuso - Liberazione) Marcello Dell’Utri ha dichiarato a Klaus Condicio, la trasmissione su You Tobe di Klaus Davi, che se la PDL vincerà le elezioni cambierà i libri di storia, troppo impregnati di retorica sulla Resistenza. Testi troppo di parte e per alcuni versi omissori e, come esempio Dell’Utri a sorpresa cita l’omocausto, ovvero lo sterminio dei gay durante la seconda guerra mondiale ad opera essenzialmente del regime nazista. L’esponente del centro destra dichiara che " Il tema degli omosessuali è sempre stato ritenuto una sorta di pruderie, come si direbbe in Francia, ed è tuttora grave il silenzio su questa pagina nera della storia. È stato sbagliato non tirarlo fuori, quando invece bisogna guardare con chiarezza ad argomenti così importanti". Che dire? Ha ragione. La sinistra italiana ha rimosso il più possibile il tema della persecuzione, deportazione, uccisione, di migliaia d’omosessuali. Solo negli ultimi anni la questione è trattata finalmente in modo approfondito e, grazie naturalmente a storici stranieri, essenzialmente tedeschi e d’origine ebraica. Nella stessa Giornata della Memoria che si celebra il 27 gennaio, la parola omosessuale esce a fatica, in molti casi è "dimenticata". Per la prima volta quest’anno come presidente nazionale di Arcigay ho potuto parlare a Piazza Duomo. Ma ho scoperto dopo, che la decisione di far parlare un omosessuale, è stata oggetto di una vivace discussione, che alcuni compagni non erano d’accordo. D’altronde i Rom, nemmeno quest’anno hanno potuto prendere la parola. Dell’Utri rileva intelligentemente (bisogna riconoscerglielo) un imbarazzo mai superato dentro la sinistra italiana. Si può anche ricordare che tanti omosessuali italiani sono stati confinati in alcune isole e, che gli altri confinati "politici", non li hanno mai amati, anzi. In diverse postume testimonianze non sono mancati giudizi sprezzanti, verso persone che erano ritenute "invertite", malate. Personalmente ritengo la provocazione di Dell’Utri, di intervenire sui testi di storia pericolosa e da respingere al mittente. Se un problema continua a sussistere in questo Paese è proprio l’assenza di memoria; di ciò che significò davvero la Resistenza. Ma la sinistra può essere per questo scagionata del tutto? No. C’è bisogno di guardare in faccia la realtà. Se persistono anche nel nostro campo atteggiamenti di sufficienza, di rimozione, di fastidio nei confronti della triste epopea degli omosessuali, delle lesbiche, dei/delle trans, ciò si deve ad un giudizio morale di fondo di cui intere classi dirigenti, soprattutto comuniste, si sono rese responsabili. Naturalmente Dell’Utri dopo aver attaccato la sinistra su questo punto, ribadisce che agli omosessuali d’oggi si possono riconoscere solo alcuni diritti individuali, ma non certamente le loro unioni familiari. E’ un leit motiv che trova molto consenso anche in formazioni del centro sinistra, dove molte e molti ex comunisti rinnovano i loro antichi istinti discriminatori, collegandoli all’incontro valoriale con il cattolicesimo integralista. In fondo entrambe le chiese di provenienza hanno sempre avuto un rapporto pessimo con la sessualità libera. Per fortuna esistono anche sinistre ben diverse, che negli anni hanno percorso la difficile strada della riflessione e dell’ammissione di molti errori sul tema dei diritti civili. Ma non tutto è stato risolto, non tutto è stato analizzato e detto, soprattutto nei confronti della storia del comunismo realizzato sovietico, e di quello che ancora qua e là nel mondo sopravvive. Il movimento lgbt internazionale, in pochi decenni ha spazzato via perniciose sedimentazioni razziste ed omofobe e, ciò accadrà anche in Italia. Con più fatica, ma coscienti che il cambiamento culturale dentro le sinistre italiane è iniziato da tempo, ed è evidente anche in questa campagna elettorale. Si tratta di un’impetuosa cascata d’amore e di libertà, che travolgerà anche chi, ancora oggi, nella sinistra e nel centro sinistra, non ce la fa ancora a ritenere noi, gay, lesbiche, trans, persone. Infine, per quanto riguarda Dell’Utri, bisogna ricordargli che prima di guardare nel campo avverso, dovrebbe occuparsi di istruire i dirigenti e i militanti della PDL, che in ogni manifestazione pubblica non perdono l’occasione per insultare i gay e le lesbiche italiane.
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