Anche se soltanto qualche minuto dopo è già scontro. Con botta e risposta durissimo fra Romano Prodi e Silvio Berlusconi. Il primo (premier a Roma e bolognese di nascita) prova subito a rivendicare ogni merito, il secondo risponde, avvertendo che “certo non è merito del governo di sinistra”. E poi quelli che “adesso diteci come farete a rinunciare a Malpensa” ad affondare la lama sulla gestione del caso Alitalia da parte del governo uscente.
Per tutti l’Expo 2015 a Milano sarà l’occasione per la “svolta” del Paese. Solo che poi vai a vedere e scopri che è tutto un rivendicar glorie, che persino Walter Veltroni il romano la butta lì: “Anche Roma ha fatto la sua parte durante il mio impegno di sindaco”. Insomma, complice la campagna elettorale che esaspera i toni, la buona notizia diventa subito una nuova occasione di scontro tra Berlusconi e Prodi. “Evviva”, commenta il Cavaliere, “sono lieto. Ma non è certo merito di Prodi”. Passa una manciata di minuti e il presidente del Consiglio, che si trova a Parigi e che in prima battuta aveva parlato di “successo per l’Italia e il governo”, replica secco: “Ci vuole sempre qualcuno che rovina le belle cose del Paese. La mia risposta è: si vergogni”.
Controreplica del portavoce di Berlusconi: “Se c’è qualcuno che si deve vergognare è lui”, dice Paolo Bonaiuti. Sfuma dunque velocemente la soddisfazione bipartisan, per lasciare il posto alla contesa sul merito. E c’è anche chi approfitta immediatamente della notizia per tornare a battere sul tasto Alitalia.
Renato Brunetta (Pdl) e Roberto Calderoli (Lega) sono convinti che ora sia ancora più importante che la Lombardia e Milano abbiano un aeroporto di prima classe, un vero e proprio hub dove atterri e decolli la compagnia di Bandiera. Insomma, il futuro di Malpensa è legato a una partita più grande, che vale moltissimi soldi e quindi tutto va rivalutato in quest’ottica. Ergo, Prodi e i suoi ministri devono fare retromarcia su Air France “Oppure pensano” ironizza il leghista Roberto Calderoli “di far arrivare i 29 milioni di visitatori attesi a Milano a piedi o con il pullman di Veltroni?”.
Tutto il contrario, secondo Prodi. Aver incassato il successo dell’Expo rappresenta il primo trampolino per rilanciare Milano e la Lombardia tutta: ora hanno una “prospettiva solida, forte” spiega il Professore “e l’occasione di essere sotto i riflettori di tutto il mondo. Questa vittoria giova al lavoro che vogliamo fare tutti perchè la Lombardia e Milano siano al centro dei traffici e degli interessi mondiali”. Che sia positivo per il capoluogo lombardo non v’è dubbio, spiega ancora Berlusconi. Questo però non autorizza a dimenticare la grave crisi che incombe. Più o meno un ragionamento analogo a quello del leader della Sinistra Arcobaleno Fausto Bertinotti: “Siamo in una fase di globalizzazione che produce crisi e quindi credo che questa dovrebbe essere una occasione non per scaldare i muscoli, ma per pensare a come se ne esce”. Mentre Berlusconi spara alzo zero sugli avversari, in molti evidenziano con soddisfazione come sia stato proprio il gioco di squadra ad aver consentito un risultato così importante.
Lo fa Luca Cordero di Montezemolo, che fa i complimenti al sindaco di Milano Letizia Moratti e afferma: “È la dimostrazione che quando il nostro Paese riesce a fare squadra ottiene risultati straordinari”. Che è la stessa linea del ministro degli Esteri Massimo D’Alema: “È come nel calcio, dice, quando i giocatori delle squadre che si combattono nel campionato giocano tutti insieme per il Paese”. Anche il governatore della Lombardia Roberto Formigoni preferisce non polemizzare: “È una vittoria per tutta l’Italia. È stata una gara vera, e con il passare del tempo ho sentito una nuova grande forza aggiungersi a noi, che è il calore popolare”. Come dire che il “modello Milano” è pronto per essere esportato a Roma.
A mettere d’accordo tutti, ci prova lo striscione (foto sopra) che campeggia all’esterno di Palazzo Marino, a Milano. Che esprime un semplice ma ecumenico: “Grazie a tutti”
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