(River-blog) Il regolamento di Amici è una specie di mostro di Loch Ness: tanta gente è pronta a scommettere sulla sua esistenza, anche se pochissime persone sono disposte a giurare di averlo visto. Non è un caso che, di tanto in tanto, venga utilizzato per giustificare questa o quella strampalata decisione. Sul popolare sito “Nemici di Maria”, lo hanno ribattezzato “pongo-regolamento”: può essere modellato a piacimento degli autori. Qualcosa, però, potrebbe cambiare. L’Adoc, che, come preannunciato ieri stava studiando altre iniziative da intraprendere, chiederà di poterlo visionare. E lo fa con un atto ufficiale, citando una legge dello Stato italiano.
“Quanto successo nella puntata andata in onda sabato 29 marzo, ha suscitato molte perplessità da parte dei telespettatori e anche del nostro Osservatorio per le TV, che ha rilevato delle apparenti incongruenze tra il regolamento citato nel corso del programma e la scelta di non invitare il primo dei ballerini esclusi dal serale, ovvero Vincenzo Mingolla“, spiega il presidente dell’Adoc, Carlo Pileri. Come scoperto da Tvblog, infatti, il primo dei non ammessi al serale era Mingolla, e non Cristina: particolare non indifferente, visto che quest’ultima è stata richiamata in studio come sostituta dell’infortunato Mariottini. Continua l’Adoc: “Crediamo importante non solo che sia assicurata trasparenza sul televoto e sulla applicazione del regolamento, ma anche che sia offerta una prova degli effetti della partecipazione e della democrazia, facendo sì che i ragazzi e le ragazze che partecipano alla votazione, possano verificare anche l’importanza delle conseguenze delle decisioni assunte in regime democratico e partecipato“. Ma ecco la richiesta più importante (e, se la memoria non mi inganna, la prima ad essere presentata ufficialmente da un’associazione di consumatori): “Chiederemo per vie legali di accedere agli atti, in base alla legge 281/98 sulla difesa degli interessi diffusi, in modo da poter prendere visione ufficialmente del regolamento e quindi chiarire i dubbi interpretativi che al momento non sono stati sciolti dai responsabili del programma“.
La richiesta dell’Adoc è importante. Ai responsabili di Amici si prospettano due strade: quella della confusione, delle polemiche e dei dubbi sulla regolarità dello svolgimento di questo programma; quella di fare chiarezza, una volta per tutte, e di dimostrare che dietro al meccanismo del televoto non c’è soltanto una macchina strizza-cellulari per minorenni innamorati di questo o quel beniamino.
Aggiornamento/ E’ arrivata, poco fa, una tardiva presa di posizione del Codacons. Che, in sostanza, appoggia in tutto e per tutto la tesi della produzione di Amici, pubblicata su questo blog. “Il Codacons, che da cinque anni è presente all’interno della trasmissione di Canale 5 “Amici di Maria De Filippi”, risponde ai dubbi sollevati in questi giorni da alcune associazioni e da vari telespettatori in merito alle sfide all’interno del programma e alle modalità e ai tempi del televoto - spiega la nota - Come più volte evidenziato e posto in risalto il Codacons è, in linea di principio, assolutamente contrario all’utilizzo del televoto in qualsiasi programma televisivo. Proprio per questo motivo l’associazione vigila in maniera estremamente rigorosa sull’utilizzo che ne viene fatto nella trasmissione “Amici di Maria De Filippi”. Rispondendo ai dubbi sollevati in questi giorni, precisiamo che l’ordine di esibizione dei ballerini in gara è dettato anche da questioni pratiche: i ballerini professionisti mostrano la corretta esecuzione della prova, poi accompagnano gli allievi nella loro esibizione, sono quindi spesso costretti ad eseguire la medesima coreografia ben due se non tre volte, e di conseguenza è necessario concedere loro il tempo materiale per prendere fiato! Per quanto concerne i “tempi” dedicati al televoto, questo può essere espresso in ogni momento della sfida, non solo quando si è conclusa l’esibizione, considerando il fatto che, a prescindere dall’esito della stessa, il pubblico vota per i propri favoriti. Eventuali simpatie di autori e redazione verso qualche allievo, qualora esistenti, non potrebbero influire inalcun modo sull’esito del televoto, che è interamente estito da società esterne certificate”.
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