Vaticano, crisi profonda per le confessioni. Correre ai ripari con nuovi corsi di formazione per i preti?
(Sienanews) Il prete in confessionale? Inutile per la maggior parte dei fedeli assidui frequentatori delle chiese italiane. Il problema viene sottolineato dal vescovo reggente della Penitenziaria apostolica Gianfranco Girotti, tanto che l'istituzione è corsa ai ripari organizzando un corso per "sacerdoti ministri della riconciliazione" allo scopo di irrobustirne la formazione. L'Oservatore Romano inoltre. pubblicando quello che definisce "il grido d'allarme" di Girotti, ricorda che il 30% dei fedeli non ritiene necessaria la presenza dei sacerdoti nei confessionali, il 10% la ritiene anzi un impedimento per il dialogo diretto con il Signore, mentre un 20% riferisce difficoltà nel parlare con un'altra persona dei propri peccati. Altri poi si lamentano del modo di confessare di alcuni sacerdoti o delle loro incapacità di penetrare nel mistero delle coscienze. Monsignor Girotti ha dunque organizzato, a partire dal 3 marzo appena scorso, un nuovo corso per confessori, nel quale vengono approfondite con particolare cura i modi e le accortezze da usare in confessione con particolari categorie di persone come i divorziati, le coppie irregolari e gli omosessuali. Siete d'accordo anche voi che corsi del genere possano riuscire ad avvicinare il fedele al proprio prete confessore? Giusta l'idea di Monsignor Girotti per prevenire la crisi moderna del confessionale?
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